I controlli elettrocardiografici effettuati su giovani tra 16 e 18 anni delle scuole superiori hanno riscontrato un dato nazionale di 80% normali e 20% patologici, mentre è emerso che erano normali l’85% e patologici il 15% degli studenti, nei dati riguardanti la provincia di Trapani. Sono alcuni dei risultati presentati al CNR di Roma per il progetto “Heart Beat”, uno studio fatto in tre macro-regioni italiane (nord, centro e sud) che ha visto il coinvolgimento dell'Azienda sanitaria provinciale di Trapani in rappresentanza del sud.
Il progetto “Heart Beat - Prevenzione della morte cardiaca improvvisa nei giovani attraverso screening elettrocardiografico ed ecocardiografico e misurazione dello stress mentale” è stato redatto e portato avanti dal Dipartimento di Salute mentale dell'ASP trapanese, dal reparto Neuroscienze comportamentali dell' Istituto Superiore di Sanità e dal dipartimento di Scienze cardiovascolari dell’Università “La Sapienza” di Roma.
Il progetto ha visto la realizzazione di uno screening elettrocardiografico e/o ecocardiografico su quasi 2.000 studenti degli ultimi due anni delle scuole secondarie di 2° grado, sul territorio di tre macroregioni italiane (nord, centro e sud). Allo studio hanno partecipato circa 400 studenti degli istituti superiori di Castellammare del Golfo, Alcamo e Calatafimi Segesta. Referente aziendale del progetto è stato Antonio Sparaco.
Coinvolte complessivamente 16 scuole e 1.735 studenti tra Sicilia (provincia di Trapani), Lazio e Veneto . Il 43% di questi femmine e il 57% maschi. I giovani sportivi hanno rappresentato il 36% del campione e quelli non sportivi il 64%. I fattori di rischio cardiovascolari emersi nella valutazione sono stati: ambiente 26%, fumo 31%, alcol 46%, droghe 7%.
“In Italia ogni anno – ha detto Sparaco - la morte cardiaca improvvisa colpisce circa mille ragazzi apparentemente sani. Esistono, infatti, cardiopatie che permettono prestazioni fisiche anche di elevato livello, ma che mostrano una vulnerabilità elettrica con rischio di fibrillazione ventricolare e arresto cardiaco. In questo progetto abbiamo voluto valutare anche le fonti di stress, il livello di benessere/malessere mentale dei soggetti coinvolti e promuovere la salute mentale nei giovani, attraverso le Life Skills e la prevenzione dello stress negativo”.
Nell'occasione Sparaco ha presentato i dati correlati tra morte improvvisa nei giovani con lo stress adolescenziale. Per quanto riguarda la correlazione tra morte improvvisa e stress è stato fatto uno studio sul benessere, applicando la scala del benessere psicologico di Carol Ryff, valutando sei variabili importanti della vita quali autoaccettazione, autonomia, controllo ambientale, crescita personale, scopo nella vita, relazioni positive.
L'incrocio tra le variabili studiate da Antonio Sparaco insieme ai colleghi del reparto Neuroscienze Comportamentali dell' Istituto Superiore di Sanità, ha fatto emergere, tra i fattori protettivi, che chi fa attività sportiva, agonistica e non, ha capacità superiori in tutte le variabili, escluso ”relazioni positive” . Esso ha dimostrato anche l'omogeneità dei dati delle tre macroregioni, con una forbice tra il 49% e 55% della positività di risposta agli items.
“Si tratta di iniziative che come azienda – ha commentato il direttore generale dell’Asp Fabrizio De Nicola –mettiamo in campo per promuovere la salute nella scuola. Questo studio conferma come la pratica sportiva provochi in tutti benessere sia al corpo che alla mente, ma nei giovani sia anche un importante fattore di prevenzione, di crescita e di maturazione”.