Il giudice monocratico Mario Faillaci ha assolto il 37enne marsalese Giuseppe Trinca dalle accuse di minacce, ingiuria e percosse all’ex moglie (F.D.G.), condannandolo, però, a un mese di reclusione per danneggiamenti all’auto della donna e mancata parziale corresponsione dell’assegno di mantenimento. A difendere l’imputato è stato l’avvocato Antonino Rallo, che esprime “soddisfazione” in quanto Trinca “è stato assolto dalle accuse più gravi che, viste in un quadro accusatorio più ampio, avrebbero potuto integrare sin dall'origine il reato di stalking, che prevede pene severissime e l'arresto in flagranza nell'ipotesi in cui gli atti persecutori siano commessi in danno del coniuge separato o divorziato”. Il legale, adesso, attende di leggere le motivazioni della sentenza. Poi, presenterà appello “confidando in un ribaltamento del giudizio anche per i capi d’imputazione per i quali è stata emessa condanna, in quanto si ritiene che sia stata abbondantemente dimostrata l'innocenza dell'imputato anche per questi fatti”. Proprio per uno dei due reati per i quali è stata emessa condanna (mancata parziale corresponsione degli assegni di mantenimento a moglie e figlio: 200 euro al mese ciascuno), il pubblico ministero Salvatore Fabrizio Contorno aveva, infatti, chiesto l’assoluzione. Invocando, però, la condanna (a complessivi otto mesi di reclusione) per gli altri capi d’imputazione contestati.