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17/05/2016 06:20:00

Pietro Pizzo: "Finalmente il Monumento ai Mille di Marsala. Triste vederlo incompiuto"

Pietro Pizzo, è contento per l’inaugurazione del Monumento ai Mille a Marsala?

Sono contento ed entusiasta per mille motivi. Primo perché io ho finanziato il 5 dicembre del 1984 uno stralcio di un miliardo e duecentomilioni di lire su un finanziamento di 4 miliardi e duecentocinquanta dal bilancio del mio assessorato regionale al Turismo. Quindi, dopo 32 anni si realizza questo momumento che allora io ho chiamato “Centro Sociale con annesso museo dei cimeli garibaldini”, perché essendo io assessore al Turismo e non ai Beni Culturali o ai Lavori Pubblici, dovevo giustificare alla Corte dei Conti la motivazione e quindi, ho dato questo titolo al decreto per giustificare l’intervento quale assessore al Turismo ed è stato registrato alla Corte dei Conti regolarmente. La storia la conoscete.

Certo è che non è il progetto di Mongiovì. Questo è un’altra cosa.

Non c’è dubbio, io debbo dire che quello di Mongiovì era un’altra cosa.

Rimarrà nel cassetto dei sogni.

Sì, rimarra un sogno, rimarrà nei ricordi. Quello era più bello, completo e aveva un significato diverso sotto l’aspetto storico, culturale e sociale. Certo anche questo può avere una rilevanza storico-culturale, però, credo che alla fine averlo inaugurato ha significato un momento importante per Marsala, perché c’è un riferimento che puo portare i turisti a venire a Marsala per visitare il monumento, a prescindere dall’opera, c'è finalmente un riferimento storico dello Sbarco dei Mille.

Anche la piazza è stata sistemata.

Sì, è stata sistema la piazza, l’illuminazione credo sia insufficiente. Penso si deve fare meglio per evidenziare i nomi perché la sera non si vedono bene. Questo devo segnalarlo al sindaco Di Girolamo.

Pietro Pizzo, lei si sente spesso con il sindaco?

Spesso no. Io non ho mai chiesto niente. Ho apprezzato il fatto che mi abbiano chiamato e citato, sia il sindaco che Sturiano, che hanno ricordato nel loro intervento che il primo finanziamento è stato firmato dall’ex assessore regionale Pietro Pizzo. Uno come me ormai pensionato, con i ricordi di quella vicenda, non può che provare un minimo di soddisfazione ed emozione.

Come nasce il monumento ai Mille a Marsala, quali sono state le tappe che lei ha seguito trent'anni fa?

La storia è lunga. Prima del decreto io avevo presentato un disegno di legge all’Ars che riguardava il Monumento ai Mille che fu bocciato in aula. Dopo il parere favorevole, sulla mia proposta un deputato del partito comunista allora disse, dobbiamo aggiungere il monumento “Ai Picciotti” di Palermo. Ho dato l’ok ma in aula la proposta venne bocciata con 32 voti contrari e 30 favorevoli. Ci rimasi male e da quel momento ho capito che i parlamentari della tua provincia sono invidiosi e gelosi. Perché un’opera realizzata da me significava un qualcosa di importante sotto l’aspetto delle realizzazioni e quello politico-elettorale. Bocciata questa ho dovuto aspettare ancora due anni e quando divenni assessore ho fatto il decreto che nessuno poteva più contestarmi.

Poi venne Bettino Craxi, suo presidente del consiglio, a posare la prima pietra. La piazza era piena di garofani rossi, un palco pieno di riferimenti garibaldini. Un'altra epoca insomma.

Fu una festa per Marsala con oltre diecimila persone. Dopo tutto questo non vederlo ancora realizzato mi portava molta tristezza. Adesso, averlo inaugurato, anche se non è il progetto di Mongiovì, è un fatto molto positivo.

Anche in formato ridotto va bene uguale. Dentro cosa ci facciamo?

Io metterei i cimeli garibaldini. Piuttosto che andare a San Pietro io farei lì il museo. Qualcuno parla di mettere un bar, non so se è utile o meno. Ma una cosa da fare subito è la vigilanza per evitare che venga vandalizzato. Sotto è molto bello, si potrebbe, fare un centro culturale, una biblioteca. Dietro è altrettanto bello perchè si può ammirare il mare, le isole Egadi e Favignana. Il posto è stato indovinato anche se ci ha fatto soffrire, me e tanti altri, per il problema legato al demanio.