"Venite presto, c'è la porta aperta e puzza di morto". E' questa la telefonata anonima giunta al Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali di Trapani. Sul posto sono intervenuti alcuni volontari che hanno riscontrato quanto segnalato. Del caso è stato subito informato Enrico Rizzi, Presidente dell'associazione, che in quel momento era impegnato in una riunione con il Prefetto di Trapani. Recatosi sul posto e costatando dall'esterno un'alta presenza di animali all'interno dell'appartamento, ha chiesto l'intervento delle Autorità e così in poco tempo sono giunti gli uomini del Corpo Forestale della Regione Sicilia e dello Stato, gli uomini della Guardia di Finanza e del Servizio Veterinario dell'ASP di Trapani. All'interno sono stati rinvenuti ben 486 animali tra volatili e roditori detenuti dentro un appartamento di circa 120 mq e custoditi all'interno di apposite gabbie. Il Corpo Forestale ha nominato Ausiliare di Polizia Giudiziaria il Presidente del NOITA Enrico Rizzi, al fine di prestare il proprio supporto alle operazioni di polizia. Durante gli accertamenti, sono stati rinvenuti diversi animali feriti e due morti. L'uomo, proprietario di una nota farmacia trapanese, custodiva all'interno dell'appartamento decine di esemplari di specie protetta. Altri invece erano detenuti dentro le gabbie sovraffollate e senza acqua in condizioni di maltrattamento. Per lui, allertato il Magistrato di turno, è scattata la denuncia per detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura (art. 727 comma 2 codice penale), detenzione di esemplari in allegato B della Convenzione di Washinton Cites (art. 2 Legge 150/92 comma 1 lettera F), che prevede l'arresto fino a tre anni. Diversi animali sono stati sequestrati.
Il Corpo Forestale dello Stato e della Regione Sicilia da questa mattina stanno ancora effettuando degli accertamenti per verificare altri eventuali illeciti amministrativi e/o penali.