Secondo giro in consiglio comunale a Marsala per il piano rifiuti. Il progetto sulla raccolta differenziata che dovrà prendere il posto dell'attuale servizio gestito dall'Aimeri è stato messo a punto dalla Esper e dalla Amministrazione Di Girolamo. Il tema è di quelli delicati, che toccano nervi scoperti da anni, e un servizio che condizionerà la vita, e le tasche, dei marsalesi per i prossimi sette anni. In questi giorni si sono scontrati, in maniera incrociata, maggioranza, amministrazione, opposizione, la Esper e la Science4Life. Quest'ultima la società spinoff dell'Università di Messina che ha presentato un altro piano e che ha destabilizzato non poco gli animi in consiglio comunale e fatto emergere anche dubbi sulla procedura che ha portato l'amministrazione a scegliere l'Esper per la progettazione del piano d'intervento. Un incarico costato al Comune di Marsala 25 mila euro, su cui ieri ci si è soffermati parecchio in aula. A Sala delle Lapidi, anche in questa occasione c'erano diversi operai dell'Aimeri che sono preoccupati per il mantenimento del posto di lavoro anche nel cambio di gestore della raccolta rifiuti.
Nella sua lunga relazione ad apertura di seduta il vice sindaco, nonché assessore alla nettezza urbana, Agostino Licari ha parlato di “uno degli atti più importanti che questo consiglio comunale dovrà discutere e che inciderà sul futuro. Il buon senso sta nel fatto che questo piano va discusso al di là delle appartenenze”. Il vice sindaco riassume i punti del piano presentato dalla Esper, dalla bollettazione puntuale, al raggiungimento del 65% di raccolta differenziata, alla “sensibile riduzione dei costi rispetto all'attuale servizio, prevediamo una riduzione di circa 3 milioni di euro”. Parla del fallimento degli Ato, delle strategie della Regione, dei problemi sul conferimento dei rifiuti. “Il piano prevede la tutela del personale attualmente in servizio, abbiamo 165 dipendenti, e la ditta che parteciperà alla gara dovrà assumere quei dipendenti”, chiarisce Licari. “Nel nuovo sistema saremo noi ad avere il coltello dalla parte del manico nei confronti della ditta, non il contrario come in passato”.
Dopo la lunghissima relazione di Agostino Licari, Arturo Galfano, il presidente Enzo Sturiano e i consiglieri di minoranza hanno incalzato il dirigente Francesco Patti sulla scelta della Esper, su come si è arrivati a scegliere la ditta per la redazione del progetto. “Non c'è alcuna irregolarità, a proposito dell'iscrizione all'albo regionale, su questi tipi di appalto. La scelta è stata condivisa tra amministrazione e il dirigente”.
“Trattandosi di un incarico così delicato io un avviso pubblico l'avrei fatto”, dice Galfano. “Le carte le leggiamo – dice Sturiano – la cosa strana è che la ditta Esper nel mese di novembre si propone all'amministrazione. Suona strano”. “Su una gara da 100 milioni di euro non avevamo intenzione di fare una gara al massimo ribasso, per evitare che si presentasse un progetto di un professionista, da 5 mila euro, ad esempio, per uno scarso prodotto” ha risposto Patti.
Battutine e screzi incrociati, polemiche di carattere generale, critiche nei confronti dell'Amministrazione che ancora una volta non avrebbe coinvolto il consiglio comunale nella discussione di questo.
Dall'opposizione Pino Milazzo stuzzica il vicesindaco per la sua “arringa da campagna elettorale”. E sull'incarico alla Esper aggiunge: “Sappiamo bene come vanno le cose, sappiamo che l'Esper è stato suggerita dalle forze politiche già a luglio. Però le consiglio di vedere a Tivoli e a Fiumicino come è andata a finire. Mi risulta che Attilio Tornavacca non sia neanche un ingegnere, che sia un chimico e un ex postino”.
Flavio Coppola, capogruppo Udc, parla di “problemi politici”. “Il mio gruppo politico ha permesso di costituire l'Aro. L'inganno è che è stato costituito l'Aro avendo già una azione premeditata nei confronti del consiglio comunale. Siamo stati ingannati”. Coppola ricorda a Licari alcune sue dichiarazioni. “Ha detto che avremmo condiviso il percorso. Ma questa condivisione è stata fatta solo in un mese. Avrei voluto confrontarmi con l'amministrazione su come procedere e su chi ha concordato di puntare sul porta a porta spinto e sulla raccolta puntuale. Nessuno si permetta di dire che chi non approva questo piano è contrario ai lavoratori, noi, durante l'amministrazione Carini abbiamo stabilizzato quei lavoratori”.
Per Ginetta ingrassia “bisogna capire se quello che si è fatto è trasparente. Il piano è buono ma non è il massimo, presenta punti deboli.”
A cercare di mettere calma interviene Antonio Vinci, capogruppo Pd, con la speranza “che ci sia una ampia condivisione”.
Ma a rincarare la dose arriva Michele Gandolfo, del Pdi, un piede dentro, un piede fuori dalla magioranza: “Quando abbiamo approvato l'aro c'è stato l'impegno dell'amministrazione di confrontarci. Io ero rimasto alla promessa elettorale “più isole e meno costi”. Avevo appoggiato un sindaco che diceva così, oggi mi viene presentato un piano con più costi. Gli emendamenti che ho presentato se approvati porteranno un cambiamento rispetto al piano presentato da Esper. Non c'è stato alcun confronto con la commissione d'inchiesta sui rifiuti. Ci sono sentenze del Tar che dicono che è assolutamente illegittimo l'incarico alla Esper”. Gandolfo poi propone di fare un mix dei due piani Esper e Dugo.
La seduta di ieri dopo alcune discussioni tecniche si è conclusa e si riprende oggi alle 16.