Gregory Buongiorno, presidente di Confindustria Trapani. Ci sentiamo spesso per piangerci addosso, rispetto a tutto quello che non va in questo territorio. L’aeroporto torna nuovamente al centro della scena perché anche l’Airgest sembra voler mollare, dicono “Anche noi non ce la facciamo più”. Ha da darci qualche notizia positiva in merito?
Di positivo c’è che Ryanair, nonostante le difficoltà dei pagamenti in questi tre anni, a causa del fatto che i comuni hanno dovuto fare dei sacrifici, hanno assunto impegni a volte anche senza i bilanci approvati, con i ritardi che sappiamo, nell’incontro che si è tenuto a Roma con i vertici di Airgest assieme a quelli di Ryanair, la compagnia irlandese ha confermato che è interessata a continuare il rapporto con l’Aeroporto di Trapani.
Quindi Ryanair dice: “Anche se siete dei pessimi pagatori, perché avete molti problemi, a noi interesserebbe restare a Trapani”.
A me piace vederla in questo modo. Anche se siete stati dei pessimi pagatori e mi auguro che in futuro le cose vadano meglio, saremmo interessati a continuare. Questo indirettamente significa che c’è un certo appeal non tanto sull’aeroporto ma rispetto al nostro territorio che in qualche modo trova l’interesse di molti turisti e molti viaggiatori. Questo è l’aspetto positivo. A me piace guardare al bicchiere mezzo pieno, nonostante le grandi difficoltà che ci sono. A me non preoccupa la chiusura del contratto, mi preoccupa il nuovo contratto che dovrà essere sottoscritto con Ryanair o con altri operatori, cosa che voglio sottolineare, per il prossimo triennio o addirittura quinquennio.
Perché si dovrebbe iniziare a parlare di questo.
Dovremmo. Se ne sta iniziando a parlare. L’altro giorno c’è stata una riunione a Bruxelles con l’europarlamentare Michela Giuffrida, dove si è parlato degli scali siciliani in generale, di continuità territoriale. Io mi sono permesso di sollecitare la deputazione trapanese ad occuparsi e a verificare se dei venti milioni di euro destinati agli scali siciliani, qualcosa possa andare a Trapani e, quindi, in qualche modo aiutare la definizione positiva dell’accordo di co-marketing. Siamo in attesa di ricevere notizie e mi auguro che siano positive.
Questo ci riporta al fatto che in questa situazione manca un interlocutore comune in questo territorio.
Sì, è pur vero che, quando si è chiesto ai 24 Comuni di dare una mano con il co-marketing e si è chiesto alla Regione di sottoscrivere le quote dell’ex provincia regionale di Trapani, quando c’è la Camera di Commercio che cerca di dare una mano, quando anche il sottoscritto cerca di dare nel suo piccolo anche un contributo di idee, chiaramente la platea aumenta e gli interlocutori pure.
Possiamo sperare che a breve ci sia il presidente del Libero Consorzio.
Questa potrebbe essere un’opportunità, soprattutto perché potrebbe fare da sintesi e da filtro rispetto a queste tante idee che ci sono.
Quindi la notizia che possiamo dare è che Ryanair è disposta a rimanere, ora bisogna parlare, capire e dare risposte certe.
Diciamo che ci sono le condizioni per potere andare avanti. Non hanno sbattuto la porta in faccia a nessuno. Vorrebbero rimanere, bisogna adesso capire come farli rimanere. Senza girare intorno alle questioni, qui si tratta di definire un accordo nuovo con Ryanair e capire chi potrà sostenerlo finanziariamente. Questa non è una particolarità dell’aeroporto di Trapani. Ovunque Ryanair, ma anche gli altri vettori internazionali che operano in piccoli aeroporti ma non solo, forse, anzi no, l’unico che non paga Ryanair è Fiumicino, per ovvie ragioni dei volumi di traffico, ma tutti gli altri contribuiscono a fare arrivare nel proprio aeroporto questo vettore che vola sempre piano. Questo va detto in maniera chiara, noi non siamo un’eccezione e soprattutto non abbiamo buttato dalla finestra i soldi dei contribuenti ma si è cercato di investirli in maniera positiva.