Questa è la cronaca di una triste storia politica.
Dopo circa 4 mesi in cui non respiravo l'aria nostrana, lo scorso 7 giugno atterro all'aeroporto di Trapani-Birgi.
L'interesse e l'impegno politico rimangono immutati anche a distanza, per cui inizio nei giorni successivi a "sondare" il terreno della politica marsalese per provare a fare un bilancio del primo anno della nuova amministrazione.
Bilancio che non si può fare se prima non si chiude la vicenda rifiuti, forse il tema più scottante (e non solo perchè arriva in estate) e per il quale la gente si aspetta tanto, visto il gap che ci divide con le città più all'avanguardia sotto questo punto di vista.
Vengo a sapere di un consiglio comunale aperto in cui si prevedono "colpi di scena".
I miei amici più esperti mi suggeriscono che i consigli comunali aperti in realtà sono delle passerelle.
Ma animato dalla volontà di capire meglio la situazione, ne prendo parte.
Il resto è noto, cosi come le due successive sedute del consiglio comunale.
Ora, tra le tante cose che ci sarebbero da analizzare e su cui si dovrebbe riflettere quella che mi preme di più è "la solitudine del numero primo", in questo caso Alberto Di Girolamo.
Non è facile vedere, nei riti e nelle cerimonie della politica siciliana e marsalese, un sindaco eletto da poco meno di un anno camminare da solo in Sala delle Lapidi.
Siamo soliti infatti assistere al procedere del politico Re e alle sue spalle la corte regale che lo segue ad ogni suo passo.
La questione così posta, non dovrebbe far gridare allo scandalo, anzi!
I benpensanti dei salotti buoni della città direbbero che questo è il segnale della autonomia del sindaco e del suo essere persona perbene.
Tuttavia il problema della solitudine del Primo Cittadino si pone di fronte a me nella sua realtà più dura e concreta: durante l'ultima seduta del consiglio comunale, lo scorso giovedì, mi avvicino al Sindaco per un saluto e, dopo avergli ricordato la lettera che gli ho rivolto a mezzo stampa in merito al "Patto per il Lavoro", iniziamo una discussione sui principali problemi della città.
Parliamo di rifiuti e delle necessità di approvare il piano di intervento, del commissariamento dei comuni da parte della Regione che chiede celerità sui bilanci ai comuni ma che allo stesso tempo non garantisce l'erogazione delle somme vitali per gli stessi comuni e infine della (NON) programmazione degli eventi estivi.
In merito a quest'ultimo tema, il sindaco mi dice che non si sente di prendere impegni economici con gli artisti in quanto la regione non garantisce i trasferimenti.
Allora memore della scorsa campagna elettorale, gli pongo questa domanda:"Sindaco, ma oltre ai problemi finanziari, non è forse possibile che un'altra spiegazione della mancata programmazione estiva sia la mancanza di idee valide e di collaboratori validi?".
Con questa battuta ci lasciamo, vista l'ora.
Ecco perchè parlo di solitudine di Alberto Di Girolamo... Dov'è quella società civile che in campagna elettorale firmava manifesti di sostegno in suo favore?
Dov'è la meglio gioventù che demonizzava gli altri e si proponeva rivoluzionaria?
Dove sono i "tifosi" da stadio che festeggiavano per le strade della città la vittoria di questa amministrazione?
Ecco cosa ho trovato dopo 4 mesi a Marsala, un altro rito della politica nostrana: l'abbandono della nave quando il mare è in tempesta.
Abbandono che spesso è dettato dal fatto che non si ottiene quanto ci si aspetta, in termini personali ovviamente.
Oppure perchè è facile fare gli animali da campagna elettorale piuttosto che amministrare e sbracciarsi per aiutare questa città che vive in uno stato di coma perenne.
Chiaramente Sindaco e Giunta hanno le loro responsabilità politiche: è chiaro che non ci si può candidare per amministrare la città senza conoscerne i problemi e trincerandosi dietro al non ci sono i soldi.
Ma allo stesso tempo, non è più tollerabile che ci sia gente che prende l'impegno politico seriamente soltanto una volta ogni 5 anni per uno/due mesi.
Anche per quest'estate Marsala non sarà teatro di eventi estivi che potevano attrarre turisti in quantità importanti e quindi si tratta di un'altra occasione persa per la città e soprattutto per gli operatori turistici.
E tutto ciò per la solitudine del nostro Sindaco.
Vincenzo Alagna