Doveva essere il parco della città, la spiaggia del centro e dei marsalesi. Salinella, però, rimane, dopo tanti anni, una terra di nessuno abbandonata a se stessa. Doveva essere il waterfront pieno di storia. Oggi, però, ci sono solo, erbacce, rifiuti e tanto degrado. Il risultato è un posto in cui succedono cose non proprio belle.
IL PARCO DEI RIFIUTI
Bisogna passeggiare con scarpe chiuse, altrimenti c’è il rischio di calpestare a piedi nudi un preservativo seccato dal sole o qualche siringa circondata da altri rifiuti da RSU.
Le cicale intonano una cantilena che sa di tristezza e desolazione proprio perché non ci troviamo in periferia o in una zona industriale ma in pieno centro di Marsala, a pochi passi da qui ci sono i circoli della “Marsala bene”, più in là gli attici con vista sulle Egadi, e poi il quartiere popolare di Sappusi.
Proseguendo la passeggiata nel parco, che è diventata una terra di nessuno, possiamo trovare materassi squarciati, televisori rotti, water abbandonati, topi morti e una puzza di rifiuti e carogne.
Un luogo abbandonato, fuori controllo. Eppure c'è qualcuno che va al mare, perchè l'acqua tutto sommato è pulita, perchè non è un posto affollato, e, dicevamo, non è lontano dal centro. Ma possono succedere cose spiacevoli.
IL GUARDONE DI SALINELLA E ALTRE STORIE
Una signora ci ferma raccontandoci di molestie fastidiose che riceve ogni giorno da un signore che frequenta il parco con la sua bici in pieno giorno, incurante che la spiaggia a quest’ora del giorno è frequentata anche da bambini. Da parco della città è diventato luogo dei dimenticati,di persone poco raccomandabili e discarica a cielo aperto.
La Salinella però è conosciuta da tutti in città come la zona preferita dalle coppiette per appartarsi, per cercare un po' di intimità.
Qualche mese fa è scoppiata la caccia al guardone di Salinella. C'era chi raccontava di un uomo che nelle ore notturne si aggirava per il parco nascosto dalla sua felpa nera con il cappuccio a spiare l’intimità di tante coppie marsalesi. C'era chi descriveva il guardone come un uomo di mezza età, che quando veniva scoperto si dileguava immediatamente a piedi.
E se le sue intenzioni non fossero state solo quelle di guardare? Non esiste un sistema di sicurezza in questo parco, a differenza di tante altre città che sono provvisti di colonnine di SOS.
TANTI SOLDI FINITI IN MARE
La storia del parco ci porta al 2006 con un investimento da parte del comune di 5 milioni di euro per rimettere in sesto l’intero parco che vanta una superficie di circa tredici ettari. L’ultimo appalto bandito dal comune risale al 2011 pari a 300.000 mila euro per il completamento del parco che è stato inaugurato nel 2013 per poi ritornare abbandonato dopo poche settimane dalla sua inaugurazione.
Lo sportello unico delle attività produttive si era incaricato di individuare i luoghi del parco dove poter individuare dei luoghi in cui poter costruire dei chioschi adibiti alla vendita di bibite, questo per incrementare lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile. Il bando però andò deserto. Infatti, chi vorrebbe aprire un’attività in questo posto, in queste condizioni?
Mancano i fondi per l’ordinaria manutenzione del parco come ad esempio di giardinieri ed operatori ecologici. Le associazioni di volontariato e ambientaliste un volta all’anno si ricordano del parco e in una giornata cerca di ripulirlo dallo scempio dell’incuria che i cittadini creano gettandoci i rifiuti col calare della notte. Però uno o un paio di giorni all’anno non basta no.
IL BUCO NELL’ACQUA DEL TURISMO SUBACQUEO
Salinella è un’importante area archeologica subacquea: a tal proposito nel 2012 Marsala, insieme a San Vito lo Capo, Pantelleria e due distretti Tunisini ha ricevuto 800.000 euro dall’Unione Europea nel progetto “Culturas” (Cultura E Turismo Attivo e Sostenibile) coi quali ha sviluppato due itinerari subacquei archeologici. “Questi itinerari sono stati tolti ad Aprile per la manutenzione e sono stati ricollocati al loro posto per essere fruibili da tutti gli appassionati”. A parlare è Stefano Zangara della soprintendenza del mare. ”A differenza di Pantelleria e San Vito lo Capo dove abbiamo una forte richiesta per il turismo subacqueo – continua Zangara - a Marsala mancano le richieste dei device privati che ci chiedono assistenza e partecipazione nei progetti di archeologia e fruizione di turismo subacqueo; Marsala ha un bellissimo percorso archeologico, ma è poco sfruttato”.
Ecco, proprio qui, a Salinella, nasceva il primo porto di Marsala, grazie alla sua conformazione, di epoca fenicia e romana, con tesori subacquei importantissimi come una nave lignea del III secolo a.C. e anfore e reperti di stampo romano.
Il percorso subacqueo è organizzato dalla soprintendenza del mare.
Alberto Di Girolamo, sindaco di Marsala, aveva proposto di prendere questi reperti e collocarli nel Bagno Anselmi insieme alla nave fenicia ma il turismo subacqueo trova il suo senso nel non portare a terra ciò che può essere visitabile in mare e questa novità turistica poteva portare a Marsala ulteriore visibilità.
Vista la mancanza di fondi e di pubblicità questo nuovo modo di fare turismo archeologico, a differenza di altre città siciliane, non ha trovato piede al momento. Un luogo maltrattato, non solo da chi getta rifiuti. Qualche tempo fa, infatti, le ruspe che dovevano pulire la spiaggia hanno ridotto in brandelli i reperti archeologici che si nascondevano sotto le alghe. Non conoscendo il valore di questi pezzi di coccio che si possono trovare liberamente anche sulla spiaggia ne hanno distrutte gran parte o in alcuni casi persone che ne sapevano il valore muniti di carrelli e borse facevano razzie del tesoro archeologico del parco.
L’UNICO MARE CHE FA AFFARI E’ QUELLO DEL CEMENTO
Con la prima qualificazione del parco nel 2006 molti palazzinari, hanno comprato ad un prezzo stracciato i terreni di fronte la Salinella, per poi costruirci palazzi con attico e vista sulle Egadi.
Gli unici a guadagnarci sono stati i costruttori che rivendendo le case a prezzo d’oro hanno ottenuto una grossa plusvalenza. Giù però, c'è un parco enorme, con un mare cristallino. Poteva essere la spiaggia di città. Oggi è il posto preferito per chi ha dei rifiuti speciali da gettare, per chi vuole disfarsi di un televisore rotto, per maniaci e coppiette, per drogati e guardoni. Un posto fuori controllo.
La bellezza chiama bellezza e la Salinella sembra sempre più ad un cimitero degli elefanti dove vanno a morire i migliori propositi.
Stefano Frungillo