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19/07/2016 06:35:00

Marsala. Segni di disgelo tra artisti e sindaco. Ma con la maggioranza sarà resa dei conti

A Marsala 140 artisti hanno sottoscritto un manifesto dopo l'uscita del sindaco Alberto Di Girolamo.
Il sindaco in conferenza stampa ha detto che "gli artisti dovrebbero abituarsi a lavorare gratis", una gaffe poi smentita con il primo cittadino che è tornato sui suoi passi. "Non volevo dire questo, ma che occorre trovare anche sponsor privati perchè i comuni non hanno soldi per finanziare eventi culturali". La frittata però era già stata fatta con artisti, musicisti, cantanti, attori, intellettuali, e diverse personalità che fanno parte del mondo della cultura lilibetana che si sono uniti in protesta e hanno sottoscritto un manifesto. Eccolo.

Marsala ha un canto. Marsala ha una ricerca teatrale. Marsala ha una voce letteraria e poetica. Marsala ha colori e forme dell’arte. Marsala è questo canto, questa ricerca, questa voce e questi colori. Marsala è la sua identità storica, il suo ruolo nella più complessa vicenda risorgimentale italiana, ma è anche identità territoriale legata in modo indissolubile ai suoi artisti e ai suoi intellettuali che la abitano e la vivono nell’oggi. Sono artisti ed intellettuali ad esprimere parte consistente del presente e del futuro di questa terra. Questo non vuol dire affatto chiusura, ma non può significare neanche isolamento, marginalizzazione da parte della politica. Senza musicisti, teatranti, poeti, scrittori, scultori, Marsala non è Marsala. Una Città può accogliere ed ospitare la voce ed il canto di ogni altra terra, a patto d’esistere come identità culturale. Noi, artisti artigiani di Marsala, vogliamo esserCi, non come mero elenco di contribuzione, non come “problema” di questa Città, non come grattacapo della politica, ma come “risorsa”, come parte della identità che, senza falsa modestia, ogni giorno, 365 giorni l’anno, contribuiamo a costruire. Noi siamo i docenti dei nostri figli, quelli che accompagnano sul primo palcoscenico a vivere l’arte, quelli che fanno vivere il sudore delle prove, quelli che insegnano il primo accordo di chitarra: questo è il nostro ruolo. Non ci si compra, comprando un nostro spettacolo all’anno. Noi non chiediamo questa elemosina. Chiediamo però di non essere considerati “inferiori” (per una strana petizione di principio) ai “locali” d’altre terre che qui portano il loro canto, la loro voce, sempre benvenute, ma soltanto “altre”, non più”alte”, non più “intonate”, non più “qualificate”. Noi siamo qui, ogni giorno, a far crescere con il nostro lavoro, nei giovani la conoscenza, la pratica e l’amore per l’arte e la cultura. Se siamo buoni a fare questo, siamo anche buoni a meritarci un palco e delle risorse per raccontare ai viaggiatori e ai turisti la nostra identità. Senza questa voce, Marsala è muta. E la politica perde il senso di quella stessa narrazione che tutti dovrebbe accomunarci, sempre.

La crisi tra gli artisti e l'amminsitrazione però potrebbe durare fino a questa settimane. Nei prossimi giorni una delegazione dei firmatari del documento dovrebbero incontrarsi con il sindaco per chiarire quale sia la linea dell'amministrazione sulle tematiche culturali.

Il caso dell'estate marsalese è anche politico, ovviamente, e inizia da lontano. Dalle liti all'interno della maggioranza e dallo scioglimento della commissione Turismo e Spettacoli. I fatti estivi potrebbero portare a dei cambiamenti in giunta. L'assessore al Turismo Lucia Cerniglia potrebbe essere la prima a lasciare, già a settembre, per darle il contentino di salire su qualche palco. Si aprirà a quel punto l'ennesima trattativa per la sua sostituzione. Lei è del Psi e si dovrà vedere cosa vorrà fare il sindaco. C'è chi prevede che possano saltare anche altri assessorati, non proprio d'aiuto in questo anno al sindaco. Nel frattempo si aspetta la resa dei conti tra l'amministrazione e il consiglio comunale. La “verifica politica” doveva avvenire ieri in aula ma sindaco e vice non c'erano. Allora ci si rivede lunedì prossimo.
Enzo Sturiano, presidente del consiglio comunale, e leader del gruppo dei dissidenti della maggioranza, non vede l'ora. Ieri in consiglio comunale se l'è presa con Linda Licari, capogruppo di Cambiamo Marsala, che “ha detto cose gravissime. Non può sparare nel mucchio. Spero che ci sia la capacità del sindaco di mettere a nudo le difficoltà e si facciano nomi e cognomi di chi farebbe ostruzionismo”. Per l'opposizione il consigliere Giovanni Sinacori ha detto che “ci sono cose che questa amministrazione non vuole fare, anche se il consiglio comunale le approva all'unanimità, come il baratto amministrativo, solo perchè è una mia proposta. Allora – dice ai suoi colleghi – facciamo delle proposte che vadano oltre gli schieramenti politici”.
Ginetta Ingrassia, a proposito degli eventi estivi scomoda Marx e i “bisogni materiali della gente”. Ma in aula non c'è il sindaco, e neanche il suo vice. Si chiude presto, dopo aver approvato diversi debiti fuori bilancio. La resa dei conti è solo rinviata.