I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Alcamo, in esecuzione di un ordinanza di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari emessa dal Tribunale di Trapani – Ufficio G.I.P. su richiesta del Procuratore Aggiunto della Repubblica Dott. Ambrogio Cartosio, hanno tratto in arresto Abitabile Mariano, alcamese classe 1969, titolare di una nota autoconcessionaria, ritenuto responsabile di detenzione e porto illegale di arma comune da sparo.
Il tutto scaturisce da un litigio avvenuto qualche mese addietro con il titolare di un vicino esercizio commerciale, per una banale questione di parcheggi, che tuttavia si protraeva da tempo ed aveva portato a far insorgere un forte attrito tra i due.
Una mattinata dello scorso inverno, il vicino infastidito si era recato a protestare per l’ennesima volta dall’Abitabile che in tutta risposta con l’ausilio di un proprio dipendente aggrediva fisicamente il malcapitato colpendolo con una mazza da baseball e minacciandolo con una pistola.
Avuta notizia dell’aggressione, i carabinieri della locale Compagnia immediatamente effettuavano delle perquisizioni che consentivano di rinvenire occultata all’interno di un’autovettura dell’aggressore la mazza incriminata, nessuna traccia dell’arma che tuttavia veniva chiaramente ripresa dall’impianto di videosorveglianza installato all’interno stesso della concessionaria, filmati che venivano acquisiti e sottoposti a sequestro da parte dei militari dell’Arma.
A partire da questo episodio scattavano dunque ulteriori ed approfondite indagini, che nel corso delle settimane successive consentivano di scoprire che l’Abitabile dopo l’evento delittuoso si era liberato dell’arma, una pistola automatica, facendola sparire con l’aiuto di un suo collaboratore.
La Procura della Repubblica di Trapani condividendo pienamente il pesante quadro accusatorio raccolto dai carabinieri nei confronti dell’indagato emetteva quindi la misura cautelare nei suoi confronti, il quale dopo essere stato rintracciato dai carabinieri veniva arrestato e condotto presso il proprio domicilio in regime di arresti domiciliari con l’apposizione del braccialetto elettronico.