E' già al lavoro Luigi Biondo, il nuovo direttore del Polo Museale che comprende il Museo Pepoli di Trapani e il museo Lilybeo di Marsala (ovvero il complesso che unisce il Baglio Anselmi con l'area del parco archeologico, ormai declassato). La nomina di Biondo - prende il posto di Enrico Caruso - è stata salutata con favore, perché si tratta di un funzionario che conosce benissimo la situazione dei beni archeologici della Provincia di Trapani, dato che alla Soprintendenza si è occupato di molti progetti di restauro. Insomma, sembra essere l'uomo giusto per tentare di rivitalizzare un Polo museale sul quale c'è molta confusione, a partire dai ruoli e dalla stessa denominazione, e dalle funzioni. E' tutto un casino, per dirla pulita. Biondo stesso racconta che al Museo Pepoli hanno ideato e prodotto il catalogo del Museo, ma che non possono venderlo, e a chi lo chiede devono rispondere di andare nella cartolibreria vicina, così come la burocrazia richiede migliaia di documenti per ogni gara. E non si sa bene ancora come definire Annamaria Parrinello, la signora che si occuperà di fare le veci di Biondo proprio al Baglio Anselmi. Non è una direttrice, spiegano, ma una sorta di dirigente responsabile con la delega al Baglio Anselmi.
Biondo conosce tutti, al Baglio Anselmi, a cominciare da Arturo Galfano, che è anche consigliere comunale e che di lui dice: "Lo conosco da 30 anni, e anche se è di Trapani ha fatto tanto per Marsala, come la disponibilità recente, da direttore del Pepoli, di dare a Marsala la collezione di paramenti sacri. Ma c'è di più: nella recente battaglia tra Trapani e Marsala per ospitare la nave romana, Biondo si è schierato per Marsala". "L'ho fatto - spiega Biondo - perchè qui c'era un progetto, e c'è una programmazione. A Trapani no. Non ho difficoltà a dirlo, perché io non sono nè marsalese nè trapanese, ma sono figlio del Mediterraneo. E non sono neanche un marziano dei beni culturali. Lavoro in questa amministrazione, con passione, da trenta anni. E ho la fortuna di fare questo lavoro nel posto più bello del Mediterraneo". Biondo conosce bene Marsala, perché si è occupato di diversi cantieri. Per esempio è suo il primo intervento di consolidamento della Madonna della Cava, come di Palazzo Grignani. Attualmente segue otto cantieri di restauro in tutta la provincia.
Ma, per tornare a Marsala, Biondo dice che in città "c'è di tutto e di più". Ne ha parlato anche ieri con il Sindaco Alberto Di Girolamo: "Ho trovato - dice - una persona concreta e abbiamo parlato di cose concrete". Una è la valorizzazione del patrimonio del Baglio Anselmi: "Sabato a Brolo c'è un evento internazionale legato all'archeologia ed esporremo lì la statua di Iside e della Venere Callipigia. E' una cosa importante: è la prima volta che la Sicilia si accorge di Marsala, ed è un primo passo per dimostrare che qui c'è un polo di livello". Polo, tra l'altro, che comprende oltre al Pepoli e al Baglio Anselmi, anche i musei di Partanna e Favignana.
"Mi piacerebbe fare rete con le altre realtà" aggiunge Biondo. Il riferimento è ad esempio alla possibilità di organizzare visite sotterranee a Marsala. "Qui da noi ci sono cose meravigliose, come gli ipogei di Corso Gramsci, è un peccato non valorizzarli con dei percorsi per i turisti".
Ma il Baglio Anselmi come sta? Per ora il museo è parzialmente chiuso. Ci sono in corso infatti dei lavori di restauro e di ammodernamento. Il direttore dei lavori è Enrico Caruso, l'ex direttore del Baglio Anselmi che ha lascito il posto a Biondo (è andato a dirigere il parco archeologico di Selinunte). I lavori finiranno in autunno, e per Biondo "sarà un museo europeo, moderno, fruibile per tutti". Il progetto è dell'architetto Nuzzo.
Per il resto, Biondo si trova a dirigere una struttura, quella del Polo Marsala - Trapani, complessa. La definisce "un giocattolo bellissimo, ma senza le istruzioni per l'uso". A Marsala, farà le sue veci Annamaria Parrinello, ma per Biondo è tutta la squadra ad essere in gamba: "Ho il privilegio di lavorare con le persone di cui mi fido e che stimo". Biondo difende anche il ruolo dei custodi: "Non è vero che non fanno nulla. Sorvegliano un'area di 28 ettari e con un organico ridotto il Museo resta sempre e comunque aperto grazie alla loro buona volontà".
Per Marsala, infine, tanti progetti: "L'importante però adesso non è scavare, ma valorizzare l'esistente, fare in modo che l'area del parco sia fruita dalla città e dai turisti, e che questo investimento riesca anche a creare posti di lavoro". Biondo annuncia anche qualche novità per il Museo degli Arazzi, che è nella sua "transitoria" e angusta sede, alle spalle della Chiesa Madre, da 30 anni. Presto il nuovo museo del tessile sarà pronto, annuncia Biondo: "Sarà allestito all'ex Chiesa del Collegio, esporremo gli arazzi e altri preziosi tessuti provenienti dal Pepoli".