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20/09/2016 17:30:00

Marsala Calcio. La lettera amara degli ultras: "Anni di improvvisazione, non c'è futuro"

Si trova nel baratro il Marsala calcio. Gli azzurri hanno cominciato la stagione di Eccellenza, dopo la retrocessione dello scorso anno e si trovano in una situazione societaria disastrosa. Non si capisce, a tutti gli effetti, chi guida la società. Un movimento calcistico che è caduto sempre più in basso, sia per risultati sportivi che poca professionalità dei vari assetti societari che si sono alternati, e che non riesce più a coinvolgere la comunità. Ora anche il tifo organizzato, quelli che non mollano mai, hanno rinunciato ad assistere i colori azzurri e la curva resta vuota la domenica. 

Questa la lettera amara degli "Ultras".

Anni di gestioni fallimentari e quantomeno approssimative hanno ridotto il calcio a Marsala in una situazione imbarazzante; cambiano i dirigenti, cambiano le società, cambiano i “protagonisti”, ma il filo conduttore appare essere sempre lo stesso, alla fine: fare male al 1912!!
Senza andare troppo indietro nel tempo, ricordiamo a noi stessi come, già a partire dagli anni 2000, il calcio a Marsala sia sempre stato gestito in maniera arruffona, sconclusionata e senza alcun progetto a lungo termine (e nemmeno a breve), nella stragrande maggioranza dei casi senza un briciolo di competenza.
E tutto questo, nel pressoché totale disinteresse delle Amministrazioni Comunali via via succedutesi nel tempo, le quali, periodicamente, si sono fatte sentire solo con sterili e vuoti proclami, quasi sempre in prossimità delle tornate elettorali.
Le maggiori colpe che noi ascriviamo a tutte le Amministrazioni Comunali sono il menefreghismo verso il Marsala 1912 (la società sportiva lilibetana di maggior prestigio e storia) ed in generale l’assoluta incapacità di farsi quantomeno soggetto promotore di iniziative tese ad interessare e coinvolgere gruppi imprenditoriali e, più in generale, entità economiche in grado di dare solidità e stabilità nella programmazione sportiva della società stessa.
E di contro, nella realtà ci siamo trovati e ci troviamo ad assistere ad una serie di episodi che va nella direzione totalmente opposta a quella da noi auspicata.
Vi pare, ad esempio, tollerabile e normale che il servizio di manutenzione del manto erboso di uno degli stadi più antichi del meridione sia affidato alla brucatura di una pecora ?
Vi pare, ad esempio, tollerabile e normale che gli edifici sottostanti la tribuna centrale siano da tempo destinati alla coltura di ortaggi ?
Vi pare, ad esempio, tollerabile e normale che da decenni questa città non abbia designato un assessore allo sport con la competenza degna di questa carica e, non di rado, dichiaratamente ignorante riguardo al mondo dello sport in generale?
Tornando, poi, alle gestioni societarie, ci chiediamo, noi giovani e vecchi appassionati tifosi del Marsala 1912 che non stiamo lì a farci incantare da sirene e sirenetti di turno, come si possa ancor oggi dare credito a personaggi, a soggetti che continuano, nonostante la clamorosa evidenza dei fatti, a fare proclami ed ingannare la tifoseria (o quel che ne rimane).
Assistiamo ormai da anni, costantemente, in ogni stagione a rivoluzioni continue di organico, a stravolgimenti a campionato in corso, spesso ad indebolimenti forzati e voluti della squadra medesima, ad inadempienze contrattuali ed economiche nei confronti dei propri tesserati, le quali, oltre a compromettere i risultati sportivi – fallimentari negli ultimi anni –, spesso hanno pregiudicato il normale andamento delle partite ed in generale dei campionati stessi.
Potremmo ricordare tanti e tanti episodi che ci hanno fatto colmare la misura; ci soffermiamo, per sottolineare ancora una volta ciò di cui siamo realmente stufi, su uno dei più recenti.
Incisa nella nostra memoria rimane, infatti, indelebile l’immagine al ritorno della trasferta di Lamezia dello scorso anno (una della partite più indecorose della ultracentenaria storia del 1912) di un tesserato alla guida di un pulmino a nove posti al casello di Villafranca Tirrena (ME) (ndr, il calciatore Giardina); e gli altri nove o dieci calciatori che hanno partecipato a quella trasferta ed a quella ignobile partita, non immaginiamo certo siano arrivati in Calabria con un aereo privato ....
Un raro esempio di approssimazione, di disorganizzazione, di sbando totale di una società che non può non restare nelle nostre menti, nelle menti di chi, ancora una volta, si è fatto trascinare da una passione per alcuni sempre esistente, per altri un tempo sopita e poi ritrovata.
Ecco, ora la penosa situazione in cui versa il calcio a Marsala ha fatto perdere a chi scrive anche la voglia di soffrire che un tempo ci pervadeva, ci faceva lasciare le nostre famiglie la domenica in pieno pranzo per andare allo stadio... E chi se ne fregava se piovesse o nevicasse!!.
Non esiste futuro, con questo modo di condurre il calcio a Marsala, se non in questo limitato panorama dilettantistico, dal quale anche la sola Lega Pro (la vecchia, cara Serie C) appare solo un lontano ed irraggiungibile miraggio, e del quale obiettivamente SIAMO STANCHI.
E non ci si venga a dire che non si può fare calcio a Marsala perché mancano le risorse economiche.
Ci sono delle realtà sportive “minori” locali che, essendo state gestiste in maniera oculata e con un’adeguata programmazione, hanno ottenuto risultati agonistici di rilievo, costruito un fiorente settore giovanile ed occupato ormai da molti anni un ruolo da protagonista nel panorama nazionale.
Perché tutto questo non può accadere anche nel calcio ?
Ecco perché non torneremo più nel nostro amato Municipale fin quando non vedremo un progetto serio, nuovo, condotto da persone preparate e non più da semplici dilettanti allo sbaraglio, che il rimpianto Corrado avrebbe certamente ospitato nella sua Corrida.

Forza Marsala, per sempre, ma non ad ogni costo!

Tifosi Biancazzurri di ieri e di oggi