E’ stata una pena esemplare (dieci anni e 8 mesi di carcere) quella che il giudice delle udienze preliminari di Marsala Riccardo Alcamo ha inflitto a un 50enne di Mazara che lo scorso febbraio è stato arrestato dalla polizia con l’accusa di avere ripetutamente abusato sessualmente della figlia della sua convivente, una bambina di appena nove anni. Processato anche per maltrattamenti in famiglia (in danno soprattutto della compagna), il gup ha, inoltre, condannato l'uomo anche a un risarcimento danni complessivo (in favore della bambina e dei suoi familiari) di 49 mila euro. “La condanna e il risarcimento danni – ha dichiarato, dopo la lettura della sentenza, l’avvocato di parte civile Concetta Inglese – non possono cancellare il trauma subito dalla piccola vittima, ne ripagarla, ma spero che questa sentenza possa costituire un segnale forte, anche a livello nazionale, per simili gravissimi fatti”. A difendere l’imputato, per il quale il pm Niccolò Volpe aveva chiesto 14 anni, è stato l’avvocato Vito Perricone. Lo scorso 8 febbraio, l'uomo è stato arrestato dalla polizia di Mazara in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Marsala su richiesta della Procura. Le violenze sessuali sulla piccola sarebbero andate avanti per oltre un anno a partire dal dicembre del 2014. Dalle indagini è emerso che l’uomo avrebbe abusato della bambina quando questa le veniva affidata dalla madre.