Nove cadaveri recuperati e circa 6mila migranti soccorsi nel corso di varie operazioni di salvataggio nel mare di Sicilia condotte oggi da Guardia Costiera, Marina e Ong. Un bilancio impressionate per una giornata in cui cade anche il terzo anniversario del tragico naufragio del 2013, a poche miglia da Lampedusa, che ha contato 368 vittime. Da allora il 3 ottobre è divenuta, per volontà del Parlamento italiano, la “Giornata delle vittime dell’immigrazione”, segnando uno spartiacque nella politica europea sul fenomeno. Il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha voluto ricordare lo «sconvolgente naufragio» di tre anni fa in una lettera inviata al sindaco di Castellammare del Golfo, Nicolò Coppola: quella tragedia, scrive Mattarella, «è una ferita aperta nella coscienza di ciascuno di noi e costituisce tuttora un monito per l'Europa intera».
Dopo aver espresso «apprezzamento e considerazione» per la decisione del Comune di Castellamare di «fare memoria» del naufragio, e incoraggiato l’amministrazione a «proseguire sulla strada della solidarietà e della ricerca di soluzioni razionali e coordinate agli enormi problemi messi in luce dalle migrazioni», Mattarella sottolinea come la «portata inedita, e per certi aspetti epocale, delle migrazioni nel Mediterraneo» non possa « essere trattata con cecità dalle classi dirigenti e con indifferenza dalle opinioni pubbliche». L’auspicio del Quirinale, nella giornata delle vittime per l'immigrazione, è di «mettere in campo tutta l'intelligenza, l'umanità, la capacità organizzativa di cui disponiamo, e insieme a queste è indispensabile coordinare gli sforzi in ambito europeo perché solo nella dimensionecontinentale si possono affrontare con efficacia i problemi sociali, economici, diplomatici, di sicurezza e di contrasto alle organizzazioni criminali, che il fenomeno migratorio solleva».