Il libro di questa settimana è Siddharta di Hermann Hesse.
Uno di quei libri che bisognerebbe rileggere ogni anno, ogni volta che ci sentiamo smarriti di fronte alla vita e alle cose del mondo. Non ci sono risposte, talvolta ci sono domande, talmente spiazzanti da illuminare una risposta, immediata, semplice. È il primo libro che mi è venuto in mente leggendo la notizia della ragazzina di quattordici anni che si è voluta fare ibernare. Sospendo ogni giudizio in merito alla scelta della protagonista, a quell’età non si dovrebbe morire, e ogni tentativo di attaccamento alla vita è lecito, anzi giusto. La diatriba dei genitori separati è stata sedata dal giudice, sostanzialmente di questo si è occupato, non c’è giurisprudenza a cui aggrapparsi volendo entrare nel merito della questione: è stata assecondata la volontà di una ragazzina. Il dibattito dovrebbe scatenarsi ora sulla possibilità di potersi fare ibernare. Perché, una cosa è donare il proprio corpo alla scienza per effettuare esperimenti utili alla ricerca, altra cosa infrangere la barriera del Tempo. Non è un libro di fantascienza, che pure ce ne sono sull’argomento, qui si parla d’altro, la volontà è quella di tornare in vita e compiere il percorso interrotto. Siamo ben lontani da tutto questo, la scienza non è in grado di farlo ora e i costi sono talmente proibitivi che solo pochi individui potrebbero godere di tale alchimia. Allora che fare? Forse occuparsi un po’ di più dei vivi potrebbe essere un buon modo per celebrare la vita, quella che esiste nel qui e ora.
Non era il tempo la sostanza di ogni pena, non era forse il tempo la sostanza di ogni paura, e non sarebbe stato superato e soppresso tutto il male, tutto il dolore del mondo, appena si fosse superato il tempo, appena si fosse trovato il modo di annullare il pensiero del tempo?
Ho avuto pensieri e princìpi. Tante volte ho sentito in me il sapere, per un’ora o per un giorno così come si sente la vita nel proprio cuore. […] Ma questo è un pensiero che ho trovato io: la saggezza non è comunicabile. La saggezza che un dotto tenta di comunicare ad altri, ha sempre un suono di pazzia. […] La scienza si può comunicare, ma la saggezza no. Si può trovarla, viverla, si possono fare miracoli con essa, ma spiegarla e insegnarla non si può.
Dal Siddharta di Hermann Hesse
Katia Regina