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30/11/2016 08:46:00

Caso Mirarchi, per Girgenti contestato anche il tentato omicidio del secondo carabiniere

 Altra svolta nelle indagini sull'omicidio del maresciallo dei Carabinieri Silvio Mirarchi. E’ stata infatti notificata ieri, presso il carcere “San Giuliano” di Trapani, dal magistrato e dai Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani, una nuova informazione di garanzia a Nicolò Girgenti, attualmente ritenuto l'unico responsabile dell'omicidio. Girgenti è stato arrestato il 22 Giugno scorso. Per lui si aggiunge adesso un'altra accusa. I carabinieri con la fondamentale collaborazione del RIS di Messina e coordinati dalla Procura della Repubblica di Marsala, hanno permesso di contestare a Girgenti anche l’ipotesi di reato di tentato omicidio del Carabiniere che insieme a Mirarchi era impegnato nel servizio di polizia giudiziaria la fatidica sera del 31 maggio 2016. Gli accertamenti balistici condotti dal RIS infatti hanno dimostrato che Girgenti  sparò ad altezza d’uomo e che il Carabiniere di pattuglia con il Maresciallo Mirarchi era rimasto illeso solo grazie al repentino movimento con cui si era messo al riparo.

Il RIS ha poi dimostrato che le specifiche tracce rinvenute grazie all’esame dello STUB sono riconducibili solo ed esclusivamente allo sparo di armi da fuoco e che non possono essere in alcun modo dovute alla contaminazione da concimi e fertilizzanti usati per lo svolgimento della sua professione di vivaista.
A Girgenti sono inoltre contestate altre due aggravanti relative all’omicidio e quindi anche al tentato omicidio: quella dell’aver commesso il fatto nei confronti di un pubblico ufficiale (le indagini infatti hanno permesso di appurare che MIRARCHI ed il collega poco prima dell’esplosione dei colpi di pistola si erano qualificati ed avevano intimato l’alt);  e di aver commesso il reato per assicurarsi l’impunità di un altro reato. Infatti i Carabinieri hanno ricostruito che Girgenti in compagnia di altri complici era intento a sottrarre piante di marjuana dalle serre di contrada Ventrischi quando venne scoperto dal Maresciallo Mirarchi e dal collega.

 Nicolò Girgenti, 45 anni, è ritenuto l'autore l'omicidio del maresciallo capo dei carabinieri Silvio Mirarchi, lo scorso 31 maggio. Gli investigatori sono giunti all'uomo ricostruendo la cerchia di persone che gravitava attorno alla piantagione di marijuana sequestrata in quei giorni.  Sin dai primi giorni è stato sottoposto ad indagini, fornendo durante un interrogatorio una ricostruzione che i carabinieri definiscono "non veritiera rispetto all'esito dei riscontri investigativi". Girgenti, nello specifico, "riferiva di essere rimasto a casa per tutta la sera e di essersi addormentato intorno alle 22, quando in realtà, dall'analisi del tabulato telefonico è stato dimostrato - viene spiegato - che era sveglio e soprattutto che la sua utenza agganciava quella compatibile con il luogo dell'omicidio". Controlli anche sull'auto utilizzata, che "è stata ripresa" da due telecamere a circuito chiuso mentre percorreva la "possibile via di fuga dal luogo dell'omicidio". L'uomo è stato sottoposto all'esame Stub, ovvero il tampone utile per la rilevazione di tracce da sparo, che in seguito alle analisi del Ris di Messina è risultato positivo: numerose tracce sono state ritrovate anche sugli indumenti di Girgenti.

Il presunto omicida non ha agito da solo. Ma è ancora è in corso la caccia ai complici nell'assassinio.