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05/12/2016 07:22:00

Referendum, le reazioni in Sicilia

10,30 - Forza Italia e Lega invitano il presidente della Regione a prendere atto della sconfitta del Sì e del Pd al referendum che secondo i due partiti è anche un segnale al governo regionale considerato il successo del No in Sicilia. Il deputato della Lega dei Popoli- Salvini, Alessandro Pagano, dice: "In Sicilia una valanga di No ha seppellito Renzi, Crocetta e tutto il Pd. Anche il fallimentare governatore Crocetta, che ricordo fu eletto con il voto di un siciliano su sei e che si è speso a favore del referendum, dovrebbe dunque prendere atto di questo giudizio netto e politico del popolo e rassegnare le dimissioni''.

Salvo Pogliese, coordinatore catanese di Forza Italia ed europarlamentare dice: "Il vento è cambiato. il dato siciliano e soprattutto catanese, con il No che stravince nell'Isola superando il 70%, ben oltre la media nazionale, e con Catania che detiene con il suo 75% di No il record nazionale tra i comuni capoluogo, è un chiarissimo segnale di cui Crocetta e Bianco devono prendere atto''.

Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all'Ars afferma: "Il voto del referendum ci consegna un profondo desiderio di cambiamento, che va nella direzione contraria da quella indicataci da una riforma rabberciata. Il Paese reale ha vinto sul Paese legale, il popolo ha battuto il palazzo. Renzi e i transfughi del centrodestra sono stati miseramente puniti. Questa occasione di voto ha consentito al centrodestra di ritrovarsi coeso, e ha posto le basi per rilanciare una proposta politica che sarà quella del prossimo governo, a livello nazionale come in Sicilia. Inoltre, il plebiscito del No nella nostra terra, non indica soltanto l'insostenibilità della proposta riformatrice, ma evidenzia anche la scarsissima qualità dell'azione di governo sull'Isola, del Partito Democratico, dell'NCD e dei centristi di D'Alia"

07,00 -  "Gli Italiani si sono espressi in maniera chiara contro la riforma costituzionale bislacca. Ora Matteo Renzi si dimetta immediatamente e riconosca la sconfitta sua e del governo. L'Italia ha detto No alle riforme costituzionali fatte a colpi di maggioranza da un governo che non è stato eletto dal popolo. Finisce così la fase anomala dei governi imbastiti dai palazzi del potere senza alcuna considerazione del voto espresso dai cittadini. Facciano abiura i vari protagonisti di questa pessima realtà politica: da Napolitano in primis fino allo stesso Renzi nominato ma mai eletto. Quando la parola passa agli Italiani questi si esprimono chiaramente come hanno fatto oggi. Via, dunque Renzi e suoi accoliti ed alleati interessati solo al mantenimento del potere. Finisce l'epopea del Renzi giramondo senza nessun voto dei connazionali. Brindiamo alla libertà, al popolo sovrano ed alla Costituzione non sfigurata da una riforma mostruosa". Lo affermano Vincenzo Figuccia e Angelo Figuccia di Forza Italia, rispettivamente deputato regionale siciliano e consigliere comunale di Palermo.

"Abbiamo votato no convintamente - dice il portavoce di Diventeràbellissima Giusi Savarino -, per ragioni giuridiche che abbiamo ampiamente spiegato in giro per la Sicilia negli incontri, numerosi e partecipati, che abbiamo promosso in queste settimane di campagna referendaria. Abbiamo votato no anche per ragioni politiche, avendo Renzi personalizzato lo scontro e politicizzato la riforma costituzionale, così ha spaccato e dilaniato il Paese proprio sulla Costituzione che è la Carta che dovrebbe unire, fare di un popolo una nazione. Grave errore del Presidente Renzi che oggi si dovrà caricare tutte le colpe, pure quelle che in Sicilia hanno portato molti siciliani a votare no, contro un pd di governo che con centristi e voltagabbana ha fallito impietosamente. Si chiude il sipario su una pessima riforma costituzionale, si chiude il sipario anche sui Crocetta, i D'Alia, e i voltagabbana protagonisti di una stagione politica bocciata dai siciliani. Si respira aria di cambiamento, questa vittoria deve essere di buon auspicio per quanti, come noi, stanno lavorando per riaggregare una forza alternativa di governo che possa rigenerare la Sicilia e ridare serenità ai siciliani".

"In Sicilia un plebiscito. Siamo al 70 per cento #ilnoésicuro. A Castelmola il 90 per cento. Fiero più che mai di essere siciliaNO" scrive su Twitter l'onorevole Gianfranco Miccichè, commissario di Forza Italia in Sicilia.

"La Costituzione e la libertà hanno vinto - scrive in una nota il coordinatore dei giuristi per il No Gaetano Armao -. L'approssimazione e l'arroganza hanno perso. I siciliani hanno dato un contributo straordinario esprimendo il massimo consenso in favore del NO per difendere i loro diritti contro gli abusi di una campagna referendaria che ha visto una pressione dei Governi statale e regionale senza precedenti. Anche alla Regione si tenga conto del monito del popolo. Ripartiamo da questo risultato per rilanciare su basi nuove la nostra Sicilia".

"La alta affluenza conferma quanto sia importante la Costituzione e la alta percentuale di no ribadisce ancora una volta che gli italiani sono contrari a stravolgimenti a colpi di risicate maggioranze della Carta costituzionale.La sconfitta di Pd e cespugli così come la sconfitta di Renzi deriva dal mancato rispetto del grande valore attribuito dagli italiani alla Carta costituzionale. Da Palermo con il NO al 72% un grande segnale di amore per la Costituzione". Lo dice il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.