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07/12/2016 06:30:00

Marsala, assegnati gli ultimi lotti dell'area artigianale. Forse è la volta buona

Avete presente l’area artigianale di via Vita, in contrada Amabilina a Marsala, che già da tanti anni doveva essere la sede delle imprese artigiane e il centro dello sviluppo economico della città? Forse il suo tormentato iter d’avvio è giunto ad un epilogo risolutivo, la speciale Commissione Assegnazione Aree PIP (Piani insediamenti produttivi) ha aggiudicato gli ultimi lotti che mancavano per completare i 45 previsti. Il progetto di creazione dell’area iniziò nel 2005 con l’allora sindaco Eugenio Galfano, il Comune doveva realizzare le infrastrutture, come strade e parcheggi in una area ritenuta degradata di circa 12 ettari, suddividendola in lotti per l’insediamento delle attività artigianali. Nel progetto si prevedevano capannoni a schiera suddivisi in quattro distinti lotti a superficie variabile da 750 a 1.050 metri quadrati e le imprese dovevano fare richiesta per acquistare i lotti. Questo doveva essere l’iter naturale, ma in questi anni sono stati pochi a fare richiesta e dopo quasi dodici anni, tra ritardi burocratici della Regione e battaglie per i prezzi dei lotti ritenuti troppo elevati, l’area è diventata una discarica di rifiuti e di impese attive e produttive nei loro capannoni neanche l’ombra.

Nel 2008 l’area venne completata dal comune con un costo di quasi 4 milioni di euro. Nel 2012 per cercare di invogliare le imprese fu abbassato il prezzo dei lotti del 70%. Il costo di un lotto è passato da 92 euro a metro quadrato a soli 27,50 euro e la locazione da 3 mila a 500 euro l’anno. A gennaio 2013, con il nuovo listino prezzi, venne emanato un avviso pubblico per i lotti non ancora assegnati, che erano 31, ma furono solo tre le aziende che ne fecero richiesta e fu necessario fare un nuovo bando. A Febbraio di quest’anno sono stati assegnati altri sette lotti e ora si è giunti al completamento. In questa vicenda dell'area artigianale, i ritardi, oltre per via del prezzo, sono da imputare anche alla Regione Sicilia, perché, quando finalmente venne abbassato il prezzo, la Regione bloccò i Piani di insediamento produttivi grazie ai quali gli artigiani avrebbero dovuto ottenere il 50 per cento dei costi per l’acquisto dei lotti, così come previsto dal bando per l’accesso ai contributi. La situazione si è sbloccata solo da qualche anno con i fondi comunitari destinati ai nuovi piani produttivi e la scorsa settimana si è arrivati al completamento delle assegnazioni. Ora non dovrebbero esserci più ostacoli per l’avvio dell’area artigianale e si spera che la Regione sblocchi al più presto i finanziamenti per gli artigiani. Speriamo sia davvero arrivato il momento per dare concretamente l'opportunità a delle imprese di insediarsi in un'area dedicata e magari assumere del personale. Solo così l'area artigianale avrà un senso e farà del bene all'economia di questa città, oltre che a rivalutare una zona per troppo tempo divenuta una discarica pubblica.