Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
14/12/2016 06:30:00

Dall'Ue 360 milioni ai Comuni trapanesi per la legalità. Riusciranno a spenderli bene?

Sono state illustrate nei giorni scorsi presso la Prefettura di Trapani, dal Vice Capo della Polizia, Prefetto Matteo Piantedosi, Autorità di Gestione del PON, le strategie di intervento del Programma operativo nazionale “Legalità” 2014/2020.

Il Programma Operativo Nazionale (PON) Legalità 2014-2020, adottato dalla Commissione europea il 21 ottobre 2015, e' finalizzato ad aggredire le cause ' eccezionali' riconducibili al forte radicamento della criminalità organizzata, che rischiano di vanificare le politiche di coesione territoriale e gli investimenti pubblici finalizzati alla crescita.

Il PON poggia su sei assi portanti:

Asse I -  Si punta a rafforzare l’azione della PA nel contrasto alla corruzione e alla criminalità organizzata. Uno degli obiettivi specifici sarà la digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili

Asse II - Rafforzamento delle condizioni di legalità delle aree strategiche per lo sviluppo economico, il cui obiettivo e' il consolidamento, la modernizzazione e la diversificazione dei sistemi produttivi territoriali

Asse III - Facilitazione dell’inclusione sociale attraverso il recupero dei patrimoni confiscati. Ina questo caso il fine prefisso e' l'incremento della legalità nelle aree ad alta esclusione sociale e miglioramento del tessuto urbano nelle aree a basso tasso di legalità

Asse IV - Favorire l'inclusione sociale e la diffusione della legalità riducendo aspetti della marginalità estrema con interventi di inclusione a favore delle persone senza dimora e delle popolazioni Rom, Sinti e Camminanti.

Asse V - Ci si propone di migliorare le competenze della PA nel contrasto alla corruzione e alla criminalità organizzata per ottimizzare il miglioramento delle prestazioni della pubblica amministrazione

Asse VI - Fornitura di assistenza tecnica al fine di assicurare l’efficace implementazione del Programma.

Le risorse a cui attingere sono notevoli. Lo stanziamento a disposizione del PON Legalità ammonta a 362.560.001 euro. Le linee guida della programmazione sono state presentate in dettaglio con l’ausilio di apposite slide illustrative degli obiettivi tematici relativi ai cinque ASSI prioritari che sopra abbiamo elencato.

Alle quali le Amministrazioni comunali potranno attingere per concretizzare i progetti di riconversione di beni confiscati alla mafia che altrimenti rischierebbero l'abbandono e il deterioramento.

Alla riunione erano presenti i Sindaci della provincia, una rappresentanza di deputati nazionali e regionali, il Vescovo di Trapani, il Presidente del Tribunale di Marsala, il Procuratore Aggiunto di Trapani, il Prefetto di Agrigento ed i rappresentanti delle Prefetture di Palermo ed Enna, i Responsabili delle Forze di polizia provinciali, i Questori di Agrigento ed Enna, i rappresentanti delle Forze Armate, dei Vigli del Fuoco e degli Uffici Statali e Regionali e degli esponenti provinciali del mondo imprenditoriale e sindacale.

Il Prefetto di Trapani, Giuseppe Priolo, dopo i ringraziamenti di rito, rivolgendosi ai rappresentanti delle Amministrazioni comunali, ha esortato a non sprecare l'opportunità' che si presenta loro. Con adeguati finanziamenti potranno approntare appositi sistemi informativi per contrastare i tentativi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata nel tessuto amministrativo locale, in specie nel settore degli appalti, e potranno concorrere efficacemente alla diffusione di buone prassi in funzione anticorruzione.

 

Non solo. Ma si potranno porre in essere iniziative tendenti alla creazione di servizi di inclusione lavorativa e sociale degli immigrati richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, ma anche di soggetti ad alto rischio di emarginazione.

 

Sono previsti anche un' attenzione particolare per il mondo imprenditoriale volta a scongiurare il rischio di infiltrazione criminale nonché a favorire il reinserimento nel circuito produttivo delle aziende vittime del racket e dell’usura.

 

Forti elementi di novità, come si vede. E' stato il Prefetto Piantedosi a sottolinearlo. In sostanza la nuova programmazione dei Fondi cofinanziati dalla Comunità Europea, segna un incoraggiante passaggio dal Pon Sicurezza al Pon Legalità. Nel senso che grande sarà l' opportunità di rafforzamento della attività amministrativa con l'offerta agli enti locali per supportare specifiche problematiche del territorio non altrimenti finanziabili.

In particolare, è stato puntualizzato che la logica di intervento del PON Legalità, è volta al rafforzamento della pubblica amministrazione impegnata nel contrasto alla criminalità organizzata e alla corruzione, al supporto al mondo imprenditoriale per la diffusione di condizioni di sicurezza favorevoli allo sviluppo delle attività produttive e, all’inclusione sociale e al sostegno all’economia sociale.

Il Prefetto Piantedosi ha infine anticipato l’imminente approvazione di una linea di finanziamento parallela, a carico dello Stato italiano, finalizzata a destinare ulteriori risorse negli stessi ambiti del PON Legalità.

Non ci saranno alibi. I soldi ci sono e tanti. I dubbi e i timori sono tanti. Sarà una ulteriore occasione sprecata? O, peggio, saranno spesi solo per impinguare le casse di certa rituale e avida antimafia? Gli esempi li abbiamo nel mondo variegato dei centri di accoglienza.

 

Franco Ciro Lo Re