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11/03/2017 07:59:00

Marsala, Ovadia ha finalmente incontrato gli artisti marsalesi. Ecco com'è andata

 Finirà col capirlo anche il maestro Moni Ovadia che il vero problema di Marsala e della Sicilia è il traffico.

A parte gli scherzi, anche questa volta è arrivato all’appuntamento con un vistoso ritardo da imputare al traffico di Palermo. Una delegazione di studenti degli istituti superiori di Marsala ha riempito il teatro comunale insieme ad alcuni insegnanti e assessori, nell'attesa di incontrare Ovadia.  Il ritardo è però servito per conoscere meglio i ragazzi, soprattutto quelli che hanno già sperimentato l’esperienza del palco grazie ai laboratori scolastici. Numerosi interventi per trasferire anche ai compagni il valore del teatro come strumento per migliorarsi nelle relazioni.

Ovadia, poi,  ha fatto una lectio magistralis sul teatro, da Sofocle a Dario Fo, suo grande amico. Ha raccontato dell’esperienza delle Supplici, messa in scena con il Linda di Siracusa, della straordinaria contemporaneità di un’opera che parlava di migrazione oltre duemila secoli addietro. Uno spettacolo magistralmente contaminato dalla lingua siciliana che è viva e pulsante come poche altre. Un fiume di riferimenti storici che non hanno provocato straniamento nei ragazzi. E non c’è niente di più bello di trovare un senso alle cose che senti, di saperle collocare e contestualizzarle grazie ai rimandi della narrazione.

Alle 15 il secondo appuntamento, questa volta con gli artisti locali. Una sparuta delegazione all’inizio, poi qualcuno si è aggiunto timidamente. Due giovani attori sono venuti da Trapani, non volevano perdersi questa occasione per conoscere il maestro e raccontare la loro esperienza.

Giacomo Frazzitta, della compagnia Arco, si è fatto portavoce di tutte le compagnie della città, quelle storiche e quelle più giovani. Il documento prodotto è stato letto con evidente trasporto emotivo, lo stesso documento che non è ancora stato protocollato perché non condiviso da tutto il gruppo degli artisti marsalesi, compresi quelli del neonato cantiere culturale. Nessuna recriminazione nei confronti del direttore artistico, al quale viene rinnovata la stima. Ancora una volta sotto accusa l’Amministrazione, la mancanza di attenzione nei confronti di quanti si sono spesi in questi anni sostituendosi talvolta alla mancanza di programmazione culturale delle varie Amministrazioni che si sono succedute negli ultimi anni.

Ovadia ha ascoltato con grande educazione e pazienza, ha riconosciuto legittime alcune richieste, ma era evidente che questo genere di discussione doveva essere affrontata tra le parti. Per buona parte dell’incontro si è parlato di cose che non dovrebbero interessare un direttore artistico, che come è stato detto, non dovrebbe neppure occuparsi degli artisti locali. Nonostante ciò lui lo fa con piacere, perché avverte un humus interessante e intende lavorarci. Tralasciando il progetto di Garibaldi, lancia due le proposte: uno spettacolo di Pirandello, Liolà, o uno spettacolo fatto da più gruppi di artisti, ciascuno con le proprie caratteristiche, che si passano una staffetta, coordinati da lui e da Mario Incudine. Per costruire qualcosa di più impegnativo, come richiesto da Massimo Pastore, un progetto culturale importante e duraturo, ci vorrebbe una lunga permanenza in città, che, Ovadia non può permettersi, considerando che non percepisce un compenso questa collaborazione. Insomma, la sola cosa che possiamo fare potrebbe essere quella di risolvere da noi i problemi intestini e costruire insieme un progetto che il maestro Ovadia potrebbe supportare grazie al suo prestigio.
Una precisazione in merito ai 120.000 euro della stagione: metà sono stati già recuperati dagli incassi. Ovadia ha detto: io non occupo budget, ma libero risorse. Il cartellone di Caltanissetta è costato 20.000 euro, perché anche lì 100.000 euro iniziali sono stati calmierati da 80.000 euro recuperati con i biglietti.

Il sedici Marzo, altro appuntamento, per continuare a parlare...