Il decreto legge varato dal governo sull’abolizione dei vouchers viola la Costituzione e la democrazia.
L’articolo 77 della Carta Costituzionale dispone che il governo “… in casi straordinari di necessità e d’urgenza…. adotta ….” : qualcuno ci spiegherà dove sono la straordinarietà e l’urgenza di tale provvedimento; quale catastrofe imminente è stata scongiurata? Quella del referendum? (sorriso sardonico).
Ma anche la democrazia è stata violata: milioni di persone si erano adoperate per la raccolta firme e quant’altro necessario per il referendum, la Suprema Corte aveva positivamente accolto la richiesta ed indetto il referendum; bisognava quindi votare.
Indipendentemente dall’esito delle votazioni si era comunque rispettato un percorso costituzionale che vedeva il numero minimo di sottoscrittori dell’istanza (milioni di persone) proporre il quesito e che avrebbe visto altri milioni di elettori esprimere democraticamente la loro volontà sul tema.
Oggi questa realtà è stata purtroppo solennemente mortificata sull’altare del ricatto ideologico populista della CGIL!
Personalmente non condivido l’abolizione dello strumento voucher avendone constatato, nell’esercizio della mia professione, la grande valenza in termini di flessibilità nel rispetto delle regole.
Ma tant’è! Tanti passi avanti nell’adeguamento a standards evoluti nella legislazione sul lavoro negli ultimi venti anni ed un solo passo indietro che torna e relegarci ad un paese ricco solo della presunzione di europeista!
Nicola Ingianni
Consulente del lavoro