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09/04/2017 09:23:00

Amour Événementiel, di Antonino Contiliano

Tra ricordare e immemorare sussiste una profonda differenza.

Ricordare significa tentare di scandagliare il passato per accertarsi di ciò che siamo stati, di cosa adesso siamo.

Immemorare - concetto mutuato dal pensiero del filosofo tedesco Walter Benjamin – esprime, invece, l’irruzione del nostro io remoto, esplosa da un evento talvolta involontario e fortuito, che trasforma la memoria in prassi, scompagina il presente che abitiamo.

Antonino Contiliano nella sua poesia Amour Événementiel, contenuta nella silloge OnDevaStar (Eureka Edizioni, 2015), recupera l’idea benjaminiana di memoria e permea i versi di un sentimento espressionistico delle immagini: motivo incendiario del testo è la visione del fluttuare notturno del mare, riproduttrice inconsapevole dello sciabordio di amori mai vissuti.


La poesia recita la dedica all’ironia di un amico, che il poeta in una nota dell’edizione succitata svela essere il regista Massimo Pastore.


incendiaria una marea questi fiori cardiaci

questi fotoni sognanti e le foglie di neve

un naviglio di onde nello spazio profumato

questo attracco di notti rotte e all’addiaccio


delle mani i doni giuramenti inanellano

e le vibrazioni dei desideri ventosi e rasi

aggrappati sono carezze dell’azzurro arso

 

una gioia fra le oscillazioni in fuga, ça va…


svuotati del vuoto e dell’ora gli orli e in volo

ora che d’essere ventagli si posano scuciti

svelata con-tingenza di miele una scia sugli anni

 

un bagno événementiel di danze virali l’amour


la notte è una farfalla dai colori nucleari

e nessun infinito turba così tempestoso

una veglia dell’udito così tastiera criminale

che ogni ferita è gelo addosso al silenzio


poche sono le cose da dire e non disdire

questo nodo di primavera fuori stagione

è così sorgente emergente senza passato

che in cascata corre ragione scalarne i sorsi


nessuna notte promette complicità e ripari

o angoli occupati dal risveglio avvenire

non c’è palpebra che rosa s’abbassi e passi

se non per pazzire sì … bruci ogni gola


ogni futuro è senza intervalli a monte

a valle per-per-tuo impulso urti e flutti

un nulla solido sbattuto dai sognatori

gli istanti radioattivi dell’amore durante


amico lascia l’ironia a chi già sa dove

morire è il futuro che gli viene incontro

e un carico d’anni gravato solo da un peso

quello degli amori non vissuti e sans dire salut!



MARCO MARINO