Il sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, ce l’ha messa tutta, a Palermo è andato più volte, gli spiragli iniziali facevano intravedere la possibilità della sospensiva del Piano Paesaggistico sono sfumati.
Il Presidente della Regione Rosario Crocetta non ha voluto sentire ragioni, quel Piano secondo lui, in accordo con l’assessore regionale ai Beni Culturali, Carlo Vermiglio, è un Piano che sposa le esigenze di tutela del territorio, dopo anni di abusivismi e di cementificazione non proprio assennata.
Il Sindaco e l’assessore al ramo, Rino Passalacqua, hanno mostrato disponibilità ed ascolto a tutte le istanze che provenivano sia dai consiglieri comunali che dagli ordini professionali, spesso in consiglio comunale sono volati gli stracci. Passalacqua non ci sta alle accuse populistiche che dalla classe politica provenivano senza una direzione precisa, che era quella di mirare l’obiettivo per la sospensiva, ma si è tentato di addossare colpe. Così all’ennesima pagina di politica consiliare, nella quale si è pensato che la classe politica regionale del nostro territorio sia stata inattiva, Passalacqua chiede a chi siede in consiglio, e soprattutto al Presidente del Consiglio, Enzo Sturiano, dove era lui nel 2012 e come mai da allora fino a dicembre 2016 non si è più vigilato, se non adesso, per tirare la pietra dello scandalo. Il presidente del consiglio, Enzo Sturiano, unitamente al suo vice Arturo Galfano, e a vari consiglieri, i dem Antonio Vinci e Mario Rodriquez, l' UDC con Eleonora Milazzo, Cambiamo Marsala con Daniele Nuccio, chiedono un parere di illegittimità del Piano, poiché gli ambiti 1 - 2 e 3 risulterebbero incompatibili con le aree A e B espressamente indicate. La materia è molto tecnica ed impervia per chi non è del settore, ciò però che si ripete, da quando il Piano è stato pubblicato e le norme di sua attuazione hanno immediatamente trovato applicazione, è che così come è questo Piano bloccherebbe di fatto tutta la nostra economia in previsione anche di vari bandi per lo sviluppo del turismo che sono prossimi a essere pubblicati.
Impegnato sul fronte del Piano anche il consigliere Ivan Gerardi che presenta un ordine del giorno, più sotto forma di atto legale che di atto politico. Il consigliere parla di Piano "sconquassato” con produzione di danni irreparabili soprattutto nel versante nord della città. Lo stesso consigliere evidenza talune illegittimità del Piano in relazione a “procedimenti di pianificazione paesaggistica, anche in riferimento ad ulteriori forme di partecipazione, informazione e comunicazione”.
Secondo Gerardi la Regione non ha poi concertato il Piano con i Liberi Consorzi Regionali quindi indicando anche un altro vizio di legittimità, inoltre sono stati rispettati, secondo Gerardi, i metodi reventivi di concertazione con l’Amministrazione. Chiede Gerardi al Sindaco di rimettere al consiglio comunale la possibilità si stilare una relazione politico-amministrativa.
Al lavoro anche la deputata regionale marsalese, segretaria comunale del PD, Antonella Milazzo, la quale si è intestata, presentandolo, un ddl per sospendere il Piano Paesaggistico degli ambiti 2 e 3. Questa è l’unica strada percorribile, secondo la Milazzo, per evitare danni allo sviluppo turistico ed imprenditoriale del nostro territorio.
Il sindaco Di Girolamo intanto ha già dato mandato all'ufficio legale del Comune per la presentazione del ricorso al TAR, disattese le istanze che sono state promosse alla Regione e pertanto l’unica via percorribile pare sia quella del ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale.
A difendere il Comune di Marsala sarà l’avvocato Guido Corso, un amministrativista con forte esperienza del settore, il ricorso al TAR verrà presentato ugualmente anche in caso di decreto di sospensione del Piano per evitare che scadano i termini, 13 aprile, per la presentazione dello stesso.
Legambiente, rappresentata dalla sua presidente Letizia Pipitone, ha diffuso una nota stampa con la quale si rivolge all’Amministrazione in maniera dura e perentoria.
Legambiente è a favore di questo Piano e il ricorso al TAR fa andare su tutte le furie l’associazione ambientalista. Non si comprende, secondo Legambiente, come sia possibile che si utilizzi il danaro pubblico per un ricorso che mira a tutelare “una minoranza di professionisti del mattone contro gli interessi della città e delle generazioni future”.
L’associazione ambientalista ha già dichiarato che si costituirà in giudizio per la difesa del Piano.
Trae spunto Legambiente anche dagli ultimi eventi che riguardano il verde pubblico a Marsala, in particolar modo alla capitozzatura e all’abbattimento di alcuni alberi, per ricordare al sindaco che esiste una legge (la 10/2014) secondo cui i Comuni devono istituire l’albo degli alberi monumentali: “Chiediamo che detto albo sia istituito e che cessino immediatamente le potature e gli abbattimenti in assenza di programmazione ”.