E' terminato il Vinitaly 2017, manifestazione vinicola internazionale dedicata al mondo del Vino.
Oltre alle aziende vinicole Italiane, attrici principali della manifestazione, diversificata è stata la provenienza dall’estero, con l’adesione di cantine da Europa, Usa, e poi Ungheria, Polonia, Russia e, per la prima volta, da Andorra, Kosovo e dal Giappone, quest’ultimo presente con cinque aziende produttrici di sake.
Il Vino è una voce importantissima dell’economia italiana; sono oltre 310.000 le aziende agricole, per una superficie di 645.000 ettari e 47.400 le aziende vinificatrici.
La produzione vinicola italiana è stimata in 50 milioni di ettolitri, con un fatturato di circa 12,8 miliardi di €uro.
L’Italia vanta ben 75 DOCG, 344 DOC e 118 IGT, ciò a conferma che il vino italiano è di qualità.
Anche quest’anno il padiglione n° 2 – Vini di Sicilia – è stato molto visitato da parte degli operatori del settore, importatori, sommeliers, enotecari e semplici amanti del vino.
Con 120 aziende vinicole presenti (al netto dei vari stand degli Enti Locali), la Sicilia ha rappresentato il meglio della produzione vinicola isolana, anche se il numero dei partecipanti è lontano dai massimi raggiunti negli anni passati.
Le aziende marsalesi hanno fatto la parte del leone; molto visitati, infatti, gli stands di Donnafugata, Carlo Pellegrino (che è ritornata ad esporre con un bellissimo e ampio stand, dopo anni di assenza), Florio/Duca di Salaparuta, Caruso & Minini, Alcesti, Fina Vini ed altri, compresi quelli delle Cantine Sociali presenti.
Affollato di visitatori lo stand dalla Ditta Intorcia, che si è presentata con uno spazio dal look accattivante, con angolo bar, mettendo bene in evidenza il “Vino Marsala DOC”.
Avendo ascoltato i vari pareri delle aziende presenti e tirando le somme, un Vinitaly senz’altro positivo che lascia ben sperare per il futuro delle aziende vinicole del marsalese e per il relativo indotto.
L.R.M