Il sottoscritto Ignazio Genna, ex Commissario della Casa di Riposo Giovanni XXIII, desidera richiamare l’attenzione su una nota pubblicata da Tp24.it, relativa alla gestione della suddetta Casa di Riposo.
Da quanto si evince dalla suddetta nota, pare che il Commissario in carica, in soli sei mesi di gestione, abbia vanificato un lavoro di risanamento di oltre due anni, e per questo motivo desidera e chiede di essere ascoltato sia dalla Commissione Servizi Sociali alla presenza dell’Assessore al ramo del Comune che dalla Presidenza del consiglio comunale.
1) Quando il sottoscritto ha lasciato la gestione della struttura c’erano una convenzione con la Prefettura per 120 migranti, una convenzione con il comune di Marsala per 30 ospiti anziani, un Decreto di autorizzazione per ricoverare persone fragili ultrasessantacinquenni con patologie cronico-degenerative, autorizzazione che aveva bisogno solo di una convenzione e che, in un anno di gestione, non è stata attivata.
2) L’attuale Commissario, a detta di alcuni dipendenti nel 2016, ha pagato appena 6 stipendi (2 erano già stati pagati dal sottoscritto) e uno stipendio nel 2017.
3) Il sottoscritto ha pagato 13 stipendi nel 2014, 14 stipendi nel 2015, ivi compreso i dipendenti precari, e facendo fronte ai decreti ingiuntivi con traslazioni ove possibile. inoltre ha lasciato un attivo, per l' anno 2014, di 214 mila Euro e crediti per un milione di euro, a fronte di un debito di un milionenovecentomila euro. Questi sono dati ufficiali che sono agli atti.
4) Si invita chi di competenza a controllare la struttura che, a detta di alcuni dipendenti è malridotta e abbandonata a se stessa. Per citarne una, infatti, fra gli obblighi del Commissario, e per direttiva dell’Assessorato Regionale alla Famiglia e Politiche Sociali, è necessario nominare un revisore contabile, questa figura è essenziale per approvare il bilancio e chiedere la ratifica alla Regione. L’attuale Commissario, alla scadenza, non ha provveduto a rinominare o sostituire questa figura. Bisogna, capire se esiste ancora un inventario dei beni.
Il sottoscritto in due anni è riuscito a mantenere i migranti, con tutte le autorizzazioni necessarie VV. FF ASP. ecc ecc per rinnovare ogni tre mesi le convenzioni.
In alternativa avevo programmato un progetto a costo zero, stilato con un ingegnere responsabile della sicurezza di allora, per creare un Ostello della Gioventù e/o una struttura per il turismo religioso che a Marsala mancano.
Io mi auguro che, alla ormai prossima convocazione della Presidenza di questo Consiglio e in Commissione Servizi Sociali, il Commissario dia risposte esaurienti.
Il Comune ha l’obbligo di vigilare sulla struttura (legge Reg. 22/86) ed, in caso di decreto di estinzione, farsi carico di tutti debiti e del personale, dopo la ratifica del Presidente della Regione.
Per esperienza di altre IPAB che hanno fatto questo percorso si creerà un contenzioso fra i dipendenti dell’Ente e il Comune che durerà anni e, nel frattempo, il personale sarà costretto a lavorare senza stipendio con ritardi nelle altre strutture fino a 70 mesi.
Se non si interviene in tempi brevissimi la situazione già compromessa diventerà irreversibile.
IGNAZIO GENNA