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21/04/2017 06:05:00

La Finanziaria all'Ars a rilento, Sindaci contro la Regione, Pd media

16,30 - “Raccogliamo l’appello dell’Anci, bisogna restituire alle autonomie locali la certezza della governabilità: per questo abbiamo proposto la presentazione di un emendamento per abrogare la norma che prevede la decadenza dei sindaci in caso di mancata approvazione del bilancio comunale. Invitiamo inoltre l'assessore alle Autonomie locali a sospendere la verifica nei comuni che non hanno adottato gli strumenti finanziari, alla luce del fatto che non è ancora stata approvata la finanziaria regionale e quindi non c'è certezza sulle loro entrate”. Lo dicono il presidente del gruppo PD all’Ars Alice Anselmo e il vicepresidente Giovanni Panepinto. Il tema è stato affrontato in aula all’Ars nel corso dell’esame della manovra finanziaria: il Partito Democratico si è fatto promotore di un emendamento da sottoporre agli altri gruppi parlamentari.

 

“Bisogna prendere atto – aggiungono Anselmo e Panepinto – che questa ‘sanzione’, nata con l’obiettivo di accelerare l’approvazione dei bilanci nelle amministrazioni locali, crea in realtà più problemi di quelli che risolve ed rischia di impedire il regolare corso dell’attività dei sindaci dal momento che l’iter di approvazione dei bilanci spesso ritardi per cause indipendenti dalla volontà degli amministratori. Ci auguriamo – concludono Anselmo e Panepinto – che l’emendamento, che proporremmo nell’ambito della finanziaria, trovi il più ampio consenso in aula”.

14,20 -  “Come un copione che si ripete, aggravandosi di anno in anno, anche per il 2017 gli enti locali dell'Isola rischiano di doversi confrontare, a fine aprile, con trasferimenti regionali ridotti sulla parte corrente e ancora una volta azzerati per ciò che attiene alle spese per investimenti”. Hanno dichiarato Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale di AnciSicilia
“Senza alcun tipo di confronto con le istituzioni locali – continuano Orlando e Alvano- si prendono decisioni che in molti casi appaiono estemporanee più che ispirate al buon senso. L'AnciSicilia è costretta, ancora una volta, a richiamare l'attenzione sul necessario rispetto tra livelli istituzionali pari ordinati e sulla necessità che si comprenda che ogni iniziativa legislativa che coinvolga direttamente o indirettamente i comuni per portare risultati positivi deve coinvolgere, attraverso un preliminare confronto, questi ultimi. Occorre, nell'interesse di tutti, evitare di indebolire gli unici presidi istituzionali rimasti sul territorio attraverso scelte legislative adeguate, le necessarie risorse finanziarie e certamente evitando norme come quelle sulla decadenza di sindaco e giunta che rischiano di generare una inaccettabile situazione di instabilità politica ed amministrativa con inevitabili ulteriori ricadute negative sui cittadini”.“E' per queste ragioni – conclude il presidente Orlando- che invitiamo tutti i sindaci siciliani a partecipare all'incontro che si terrà il 26 aprile a Palermo alle ore 12.00, presso l'ARS che porterà ad un confronto con il presidente del Parlamento siciliano e ci auguriamo anche con tutti presidenti dei Gruppi parlamentari”.

12,30 - La discussione della Finanziaria all'Ars va avanti tra mille difficoltà. E nella maggioranza si tratta per evitare gli stop di ieri che, di fatto, hanno bloccato tutto all'articolo 1. Stamattina il capogruppo e il vicecapogruppo del Pd, Alice Anselmo e Giovanni Panepinto, hanno in calendario un incontro con gli assessori all’Economia e alla Famiglia, Alessandro Baccei e Carmencita Mangano, e con la dirigente del dipartimento Lavoro, Antonella Bullara, per fare il punto in vista della discussione che oggi riprende all’Ars.

Ieri la Finanziaria è stata affondata in aula a ripetizione.Alle prime due prove del voto – sui fondi per la centralizzazione dei sistemi informatici e sui finanziamenti per i centri storici di Agrigento e Siracusa – la coalizione che sostiene Rosario Crocetta è andata sempre sotto con il voto segreto sugli emendamenti del Movimento 5 Stelle.

07,00 - Lentamente, la Finanziaria regionale, l'ultima di questa legislatura, sta affrontando il suo percorso all'Ars. L'approvazione sarà la settimana prossima. Facciao il punto.  

Il pressing della deputazione regionale trapanese esercitato negli ultimi due anni sui temi infrastrutturali e dei trasporti ha dato i suoi frutti. E' stato approvato il finanziamento delle azioni sostegno alla attività di collegamento con gli aeroporti minori siciliani mettendo così in sicurezza le azioni di co-marketing che, per quanto riguarda lo scalo di Trapani Birgi, sono destinate in prevalenza a mantenere i rapporti con il principale vettore low cost del mercato europeo: Ryanair. Il finanziamento, distribuito su tre annualità, prevede 5 milioni di euro per il 2017, 6 milioni e mezzo per il 2018 ed ancora 5 milioni per il 2019. «Questo intervento – commenta il deputato Girolamo Fazio che in diverse occasioni, con proposte e poi con disegni di legge, aveva tracciato la strada dell’iniziativa della Regione – sottrae ogni alibi ai Comuni della Provincia di Trapani che ora, se davvero vogliono sostenere le politiche turistiche non possono sottrarsi alla responsabilità di sostenere convintamente comarketing. In questi tre anni è necessario programmare azioni di consolidamento delle politiche turistiche e predisporre nei bilanci dei comuni le quote da assegnare al co-marketing per lo sviluppo del territorio. È auspicabile che la Regione continui a sostenere il territorio e l’aeroporto ma dobbiamo cominciare a immaginare alternative all’intervento diretto della stessa Regione. Per quanto mi riguarda, come ho più volte sostenuto, il Comune di Trapani dovrà intestarsi il ruolo di capofila dell’azione di co-markenting. Immagino una struttura snella, costituita dai Comuni, che istituzionalizzi l’interlocuzione con la Regione e con Ryanair per la programmazione delle rotte nel prossimo triennio e che poi possa muoversi in autonomia dalla Regione nel triennio successivo. Programmazione, anche amministrativa e finanziaria, deve essere la parola d’ordine se davvero si vuole sostenere l’economia turistica dei nostri territori».

Un altro importante provvedimento votato ieri sera dall’ARS riguarda il trasporto marittimo di passeggeri tra la terraferma e le isole minori. Altri tre milioni di euro saranno destinati al comparto per mantenere immutato il numero delle corse e dei collegamenti con le isole minori. Come dimostrato dai dati dello scorso anno le isole Egadi, le Eolie, le Pelagie, Ustica e Pantelleria, hanno fatto registrare arrivi e presenze turistiche in aumento con percentuali a doppia cifra. Alle Egadi, addirittura, gli incrementi di arrivi e presenze ha sfiorato il 20%. Nei mesi e nelle giornate di maggiore afflusso si sono registrate anche lunghe attese agli imbarchi e, talvolta, i passeggeri hanno dovuto viaggiare sulle corse successive. Il mantenimento del numero delle corse rispetto alla scorsa stagione estiva, dunque, rappresenta un intervento indispensabile. «Questo finanziamento – afferma Fazio – dovrebbe consentire alla Regione Siciliana di programmare e mettere a bando, è auspicabile per tempo in vista della stagione estiva, le corse ed i collegamenti aggiuntivi alle rotte già assegnate con i bandi di gara principali. Si tratta di un intervento a sostegno della mobilità con le isole minori di cui gioveranno sia i residenti che i turisti e che era stato richiesto sia dagli operatori turistici delle isole che dai sindaci che temevano la riduzione delle corse».

BACCEI. "Non e' vero, come hanno riportato diversi quotidiani nazionali, che la Sicilia ha un debito fuori controllo. Contrariamente a quanto e' stato sostenuto, l'indebitamento della Regione siciliana rimane basso e sotto controllo e le rate dei mutui sono regolarmente pagate". Lo ha detto l'assessore all'Economia della Regione siciliana Alessandro Baccei, intervenendo in Aula all'Ars dove e' entrato nel vivo l'esame della Finanziaria. Secondo Baccei "i giudizi delle agenzie di rating manifestano che il livello di indebitamento della Sicilia e' basso o sotto controllo. Ficht parla di un debito basso, Standard & Poor dice che il debito della Regione siciliana, nonostante l'aumento causato dalle anticipazioni bancarie richieste dal governo, e' sano e sotto controllo". Non e' tutto: "Dopo 7-8 anni di diminuzione del Pil e dell'occupazione di 10-15 punti, negli ultimi due anni c'e' stata un'inversione di tendenza di 4,8 punti di Pil in tre anni, ma c'e' anche chi stima questa inversione di tendenza in tre anni di tre punti e mezzo". Baccei ha precisato che non si tratta di dati ufficiali, ma di stime e modelli di analisi che "in ogni caso segnano un'inversione di tendenza per l'economia dell'Isola". Poi i dati certi del bilancio di previsione. "Il primo e' quello delle entrate tributarie: il consuntivo delle entrate tributarie del 2014 era di 9 miliardi e 800 milioni: la previsione per il 2017 e' di 12 miliardi 200 milioni. Sono due miliardi e 400 milioni in piu' ogni anno. Ci sono poi 700-800 milioni di minori spese sul bilancio regionale e 700 milioni in piu' che la Regione da' allo sviluppo, o meglio che non toglie allo sviluppo, perche fino al 2015 i fondi di sviluppo e coesione sono stati utilizzati per coprire i buchi del bilancio, ora saranno dedicati agli investimenti".
Ha argomentato Baccei: "Quando sono arrivato c'erano 100 milioni di euro in cassa e quasi due miliardi di euro di mandati di pagamento. Oggi fatti tutti i pagamenti, ci rimane sempre un riserva di 700-800 milioni di euro in cassa. Siamo in grado di pagare i fornitori nei tempi. Trasferiamo il 95% delle risorse della Sanita' entro l'anno, cosa fino al 2014 impensabile. Sono stati cancellati dal bilancio della Regione 6 miliardi di euro di residui attivi, un macigno che tante volte la Corte dei conti aveva evidenziato, questa operazione di pulizia e' stata fatta". (AGI)

CGIL.  "La legge di stabilità in discussione all’Ars è un insieme di articoli senza un disegno programmatico alla base, non è anticiclica ed è poco funzionale alla sviluppo della Sicilia. Peggio il collegato dove c’è di tutto e di più e dove prevalgono le norme ad personam". E' il drastico giudizio del segretario della Cgil Sicilia Michele Pagliaro.

"Il ddl - aggiunge - non interviene sui veri problemi della Sicilia, la povertà, la disoccupazione, il riassetto della pubblica amministrazione, i rifiuti, l’edilizia, non prevede investimenti su settori come il turismo e sui settori produttivi in genere e affronta le problematiche del mercato del lavoro in un’ottica riduttiva, per fasce di lavoratori in emergenza occupazionale senza avere come quadro di riferimento le risorse disponibili e gli obiettivi da raggiungere".