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07/05/2017 06:30:00

Porto di Selinunte, l'ultimo atto del Sindaco Errante prima delle dimissioni

 Un tizio che dà un’occhiata e preme un paio di pulsanti, potrebbe guadagnare più di 500 euro al mese.

Non è un lavoro come tutti gli altri. Si tratta del servizio di “monitoraggio e azionamento della paratia” del porticciolo turistico di Selinunte. Roba da tre interventi al mese, al massimo.

Certo, il servizio non è ancora cominciato, anche se la saracinesca d’acciaio, da alzare ed abbassare a seconda delle correnti, per evitare alle alghe di fermarsi nei fondali del porto di Selinunte, è tornata ormai da un po’. Era in riparazione a causa di un difetto nella realizzazione: si fermava a pelo d’acqua, senza arrivare al fondo.

Un piccolo imprevisto, sono cose che capitano. Ecco perché, dopo l’acquisto e la prima installazione costata 30 mila euro, è stato necessario smontarla, modificarla e rimetterla dov’era, spendendo altri 8 mila euro. E già che si era in ballo, al posto della sola manovella, ecco anche un motorino elettromeccanico adatto all’uso.

 

Ci voleva appunto qualcuno che però, in base al tipo di mareggiate, ne azionasse l’apertura o la chiusura.

Sì, perché l’ipotesi, che ancora non si è avuto modo di verificare, è che le alghe entrate dall’imboccatura del porto possano uscire dal foro nel molo di ponente. E quindi, con lo scirocco la saracinesca andrebbe chiusa e col libeccio aperta.

Il Comune ha affidato questo tipo di operazione alla stessa ditta che ha modificato e reinstallato la paratia, dal momento che su Acquistinrete.it, così si legge nel provvedimento del 30 dicembre 2016, non avevano trovato un operatore economico in grado di espletare quel servizio in quel contesto e “con i tempi stringenti dovuti per la fattispecie in argomento”.

 

Tempi che, per quanto stringenti possano essere stati, hanno superato i 4 mesi. Anche perché prima bisognerebbe far fronte all’interramento di quasi un quarto della superficie del porto, proprio a ridosso della paratia. E infatti 4 mesi dopo, nel maggio del 2017, della “riparazione” della saracinesca non se n’è ancora accorto nessuno. Difficile al momento dire se adesso funzioni davvero e quando verrà attivato il servizio. Ma la storia di questo tentativo per far fronte al problema dell’intasamento del porto dalle alghe, sembra infinita.

 

La storia fallimentare di questa paratia ha origini lontane, che si sono sviluppate negli anni. Una storia cominciata male durante il governo Pompeo e peggiorata dall’amministrazione Errante.
Il problema è sempre lo stesso: le alghe che intasano il porto.
Il foro era stato realizzato già nel 2009, nel braccio del molo di ponente, spendendo 86 mila euro.  Le alghe però rimasero dov’erano ed entrò la sabbia, interrando buona parte del porto.
In Comune si convinsero che doveva essere soltanto una questione di correnti, per cui il buco si doveva aprire e chiudere in base alle diverse esigenze. Ecco perché nacque la “soluzione” della paratìa, con un costo per i cittadini di 30 mila euro. Che però aveva appunto il problema che non si abbassava fino in fondo. Un grossolano errore di progettazione al quale nessuno, era il 2010, manifestò l’urgenza di porre rimedio, mentre la sabbia continuava ad entrare per mesi, lenta e inesorabile. Allora i tecnici pensarono di posizionare delle rocce davanti al varco, in modo da tapparlo. Anche qui, senza successo: la sabbia entrò lo stesso attraverso le intercapedini tra le pietre, saturando una buona fetta di porto.
In sintesi, il tentativo di far uscire le alghe realizzando un buco, era fallito. E quello di chiudere il buco per evitare l’interramento, era fallito lo stesso.

Per 5 lunghi anni nessuno si interessò più al problema, fino a quando il sindaco Errante, contento per “un rinnovato spirito di collaborazione” che si era “instaurato con gli operatori della marineria selinuntina” (parole sue), decise di riprendere le fila della questione, disponendo la “riparazione” della paratìa.

Oggi, le ringhiere del molo in corrispondenza della saracinesca cadono a pezzi per la ruggine. E non è un modo di dire: un intero tratto era già caduto a terra ed è stato rialzato un po’ prima delle feste pasquali, legandolo con del fil di ferro al resto della struttura, ormai totalmente arrugginita.

 

L’ultimo atto della giunta Errante ha riguardato proprio un intervento di manutenzione straordinaria. Si dirà: finalmente sostituiranno quelle ringhiere arrugginite. E invece no, perché la delibera di giunta riguarda l’approvazione del progetto per la manutenzione straordinaria della banchina del porto, dalla parte opposta della paratia.

L’assestamento della stessa banchina avrebbe prodotto delle fessure (dalle quali spunta l’erba) su entrambi i lati di uno scavo, fatto “per canalizzare e allontanare – così si legge nell’atto - le acque bianche di drenaggio (acque di falda) provenienti dai muri controterra posti a monte della banchina”.

E dato che le infiltrazioni d’acqua potrebbero mettere a repentaglio la sicurezza della banchina, bisogna intervenire. Costo: 23.800 euro.

La sicurezza delle ringhiere è invece rimandata.

 

Egidio Morici