di Leonardo Agate - Il Rolex, per chi non lo sapesse, è una marca di orologi fra le più famose al mondo. Sono tra gli orologi più precisi. Il loro costo varia dai 5 mila a oltre i 100 mila euro l’uno. Roba da ricchi. Chi lo compra per sé o per regalarlo contribuisce all’economia generale, che è fondata sul consumo. Più si consuma, più si costruisce e più la ruota economica gira. La società del consumo, necessario o superfluo, è la caratteristica dei nostri tempi.
Ho un caro amico che da ragazzo comprò un Rolex. Aveva i soldi e lo comprò. E’ un tipo originale, questo mio amico. Dopo aver tenuto l’orologio al polso per alcuni mesi, gli venne la curiosità di capirne il funzionamento. Lo smontò, qualcosa la capì. Richiudendolo, si accorse che piccole parti del meccanismo erano rimaste sul tavolo. Lo smontò di nuovo per risistemarlo. Non ci riuscì, e l’orologio non funzionò più. Fece l’esperienza, poi si dedicò a altre sue passioni. Non si può dire che fece un’esperienza umana decisiva o importante, ma, insomma, la volle fare, non aveva problemi economici, e la fece.
Se, invece, un Rolex viene regalato a un politico, non è possibile dargli l’assoluzione. I politici sono vincolati dal dovere di non ricevere regali per evitare che si possa argomentare che i regali siano il cambio di favori fatti o da fare al donante. D’altra parte, i politici sono ben retribuiti dallo Stato, dalle Regioni, dai Comuni e dagli enti in cui operano. Hanno pure pensioni privilegiate, non commisurabili, per i criteri di calcolo, con quelli dei comuni cittadini.
Con decreto del presidente del Consiglio dei Ministri 20 dicembre 2007, si è tentato di arginare il malvezzo dei membri del Governo e dei loro parenti, che trattenevano per sé i doni di rappresentanza che ricevevano in occasione di visite ufficiali, o di incontri con autorità o delegazioni italiane e straniere. Se il singolo dono è di valore inferiore a 300 euro, possono trattenerlo per sé. I doni di importo superiore restano nella disponibilità dell’Amministrazione Pubblica, catalogati, valutati e registrati.
L’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, dopo circa tre anni di governo, e molti incontri con rappresentanze italiane e straniere, alla data del 27 gennaio di quest’anno ha restituito allo Stato solo una statuetta, consegnatagli da re Salman in occasione della visita istituzionale, nel novembre 2015, del nostro capo del Governo in Arabia Saudita. Non si hanno più notizie delle decine di Rolex, regalati dai sauditi in quella visita, al centro di un parapiglia a Ryad provocato dagli uomini della scorta di Renzi. Dopo quella visita, al polso dell’allora presidente del Consiglio in televisione ho notato un Rolex. Uno di quelli donati dal re saudita, o comprato con i suoi soldi? Boh?
L’ex ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Maurizio Lupi a marzo 2015 fu costretto alle dimissioni, o come lui ha sostenuto, decise di dimettersi in seguito allo scandalo del dono di un Rolex al figlio Luca da parte di Stefano Pirotti, imprenditore, e della moglie.
Ieri, di nuovo per un Rolex donato per Natale da Ettore Morace, imprenditore marittimo, la sottosegretaria Simona Vicari, alfaniana, è stata costretta alle dimissioni, o, come lei sostiene, ha scelto autonomamente di dimettersi. Nell’intervista concessa ieri al Corriere della Sera, l’ex sottosegretaria ha tra l’altro dichiarato: “Ci sono ministri che hanno preso non uno, ma tre Rolex e sono ancora in carica”. Ah, questi ministri sembrano essere maniaci della puntualità!