Sulla vicenda giudiziaria legata all'operazione antimafia "Cemento del Golfo" che ha portato agli avvisi di garanzia del sindaco di Castellammare del Golfo, di alcuni tecnici comunali e in particolare dell'imprenditrice Silvana Paradiso, sono intervenuti con una nota i legali di quest'ultima, precisando che la società ‘SP Carburanti’ non è intestata fittiziamente alla loro assistita e che la signora Paradiso è indagata per abusivismo edilizo e non per mafia.
“Ribadiamo che nessuna accusa di appartenenza alla mafia o di qualsivoglia reato con aggravante mafiosa è stato mai contestato alla signora Paradiso - affermano Ernesto G. Leone e Antonino Gucciardo -. Sebbene l’impianto oltre un anno fa venne sottoposto a sequestro preventivo richiesto dalla DDA di Palermo, tale misura cautelare reale è stata revocata, a seguito di riesame proposto dai sottoscritti difensori, dal Tribunale del Riesame di Palermo. Tale provvedimento di revoca di misura cautelare non è mai stato impugnato dal pubblico ministero procedente e per tali ipotesi di reato la DDA di Palermo non ha nemmeno richiesto il rinvio a giudizio per la signora Paradiso".
“La Sp Carburanti srl era in possesso di regolare licenza per la commercializzazione dei carburanti agricoli - continuano Leone e Gucciardo -. Inoltre, a fugare ogni dubbio circa la totale distanza della signora Paradiso e della sua ditta di carburanti agricoli dagli ambienti mafiosi e/o malavitosi, si puntualizza che nessuno dei due soci della SP Carburanti (Silvana Paradiso e Pietro Badalucco) è stato poi sottoposto a giudizio nell’ambito dell’operazione “Cemento del Golfo” il cui dibattimento è in corso ed a carico di altri soggetti”.