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08/06/2017 15:40:00

Marsala, l'ordinanza anti - incendio del Sindaco. Il primo ad essere multato? Il Comune...

 
di Leonardo Agate -
Negli anni ’60 dell’altro secolo, in città non c’erano zone a traffico limitato e nemmeno zone pedonali. C’erano soltanto i divieti di transito e di sosta degli autoveicoli. Via Garibaldi e il Cassaro facevano parte di una zona dove non si poteva posteggiare. Ma qualche automobilista lasciava spesso la macchina posteggiata lungo il marciapiede della Chiesa Madre ed anche di fianco al piazzale della Chiesa, fin davanti al Circolo Lilibeo. Un pomeriggio, un giovane Vigile Urbano, S*, è arrivato con la sua macchina e ha visto le macchine in sosta vietata. E’ sceso dall’auto, e ha cominciato a fare i verbali alle auto in sosta. Quasi arrivato di fronte al Circolo, una persona gli ha fatto rilevare che anche lui, il vigile, aveva posteggiato la macchina su via Garibaldi. Imperterrito, il vigile ha continuato a fare gli ultimi verbali. Dopo è tornato alla sua auto e ha fatto il verbale a se stesso.

Ricordo quest’aneddoto, perché è il tempo che il Sindaco comincia a mandare ai privati le ordinanze di estirpazione delle erbacce secche nelle proprietà limitrofe alle vie comunali. Cosa ottima e giusta, le ordinanze. Ma, se il Sindaco volesse essere proprio perbene, dovrebbe anche fare un’ordinanza nei confronti di se stesso, comminando le stesse sanzioni che l’ordinanza prevede per i privati. Infatti, stamattina, passando dalla Contrada San Leonardo ho notato che le aiuole della piazza comunale sono infestate da erbacce e avena selvatica, a rischio di incendio. Al ritorno mi è capitato di passare su via Dante Alighieri, e all’all’altezza della sede dei Vigili Urbani, ho notato un’ampia fascia di erbe selvatiche di varia specie, secche, facilmente infiammabili.

Ho fatto le foto.

E’ un difetto comune alle pubbliche amministrazioni pretendere dai cittadini il rispetto delle regole che loro stesse non rispettano. Mettiamo il caso dell’acqua potabile. Se un utente è moroso, rischia di avere tagliata l’acqua, secondo il Regolamento comunale. Il Comune ha il diritto di percepire il canone idrico, perché in cambio dà un servizio essenziale. Le tariffe dell’acquedotto sono lievitate nel tempo, ma in certe zone della città la quantità di acqua che arriva è sempre di meno. Ho avuto raccontato di persone che si devono svegliare la mattina prima dell’alba per accendere il motorino e riempire i serbatoi. Altri non possono andare a letto quando vogliono, perché l’acqua nella loro zona arriva di notte. Alcuni abitanti di via XIX luglio mi hanno detto che una volta, quando c’era in funzione il vecchio ospedale di Piazza San Francesco, l’acqua alle abitazioni arrivava abbondante. Ora arriva con il contagocce.

Poi, c’è la questione dei rifiuti. Se non abita sul Cassaro, anche chi paga le bollette regolarmente, trova vicino casa cumuli di rifiuti abbandonati in pieno giorno. I vigili che fanno? Quante contravvenzioni hanno elevato nell’ultimo anno per i rifiuti accatastati in certe vie della città? Hanno fatto indagini per sapere chi li butta? Di solito sono sempre le stesse persone incivili che abitano nei paraggi. Basterebbe essere più severi verso i concittadini che non meritano, e la notizia delle contravvenzioni farebbe da deterrente.