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11/06/2017 06:10:00

Trapani, a settembre il processo per diffamazione aggravata all'ex vescovo Miccichè

Inizierà il 15 settembre prossimo a Trapani il processo all'ex vescovo Francesco Miccichè, rimosso dall'incarico nel maggio 2012 da Papa Ratzinger a causa della vicenda degli ammanchi nella Curia trapanese. Miccichè è stato rinviato a giudizio dal giudice delle udienze preliminari Emanuele Cersosimo con l'accusa di diffamazione aggravata  nei confronti dell'ex direttore amministrativo della Curia, don Ninni Treppiedi.  L'ex vescovo era stato querelato per le dichiarazioni comparse in alcuni articoli pubblicati sulla stampa locale, in particolare sul settimanale Social. Le dichiarazioni pubblicate sul giornale, con le quali accusava Treppiedi di appropriazione indebite e falsi, sono state ritenute diffamatorie dalla Procura.

Secondo la tesi accusatoria, Miccichè avrebbe screditato don Ninni Treppiedi (parte lesa nel procedimento) dando ad alcuni giornalisti, informazioni sul prete. Tante informazioni volte ad intorbidire la percezione sul suo ex braccio destro.  L'indagine è l'opposto tesi inizialmente sostenuta dalla Procura di Trapani che vedeva Miccichè come parte lesa. Proprio per questo don Ninni Treppiedi era stato sospeso a divinis mentre l'ex vescovo Miccichè era stato rimosso da Papa Benedetto XVI.

Nell’inchiesta giornalistica pubblicata da un settimanale locale, L'Isola vennero documentati una serie di ammanchi derivanti dalla fusione per incorporazione della fondazione Campanile con la Auxilium, avvenuta il 27 dicembre 2007. Il buco sfiorava il milione di euro. Le responsabilità caddero sull'ex vescovo Miccichè e soprattutto sull'economo Treppiedi. Su questi elementi la Procura aprì due fascicoli di inchiesta: uno sui presunti ammanchi ed uno su Treppiedi ed altre persone accusate di calunnia. Così è nato il Caso della Curia di Trapani.

Sono questi i rivoli che fanno da sfondo alla scomparsa di oltre un milione di euro individuata tra i conti della Fondazione Auxiulium. In quei mesi i magistrati hanno ottenuto dal Vaticano un dossier finanzario su Treppiedi che aveva un conto allo Ior con un deposito di circa 16.000 euro ed inoltre hanno aperto un fascicolo di inchiesta su Miccichè accusato di appropriazione indebita e malversazione di fondi pubblici. 

Da quella vicenda e dalla ricostruzione che Miccichè  fece con le dichiarazioni fatte negli articoli oggetto di querela si è arrivati al rinvio a giudizio. Il gup Cersosimo ha sentito il giornalista Maurizio Macaluso, autore degli articoli,  che è stato prosciolto da ogni ipotesi di reato assieme al direttore del settimanale Vito Manca. Macaluso ha ricostruito le diverse fasi dell'intervista fatta a Miccichè: "l'ex vescovo inviava una memoria su diversi argomenti, io selezionavo ciò che mi interessava”, ha detto il giornalista. “I primi due articoli furono sotto forma di intervista, poi iniziò a inviarmi dei memoriali. Ogni articolo veniva spedito a Miccichè prima della pubblicazione in attesa di un suo ok”.

L'altra indagine, quella su don Treppiedi ha perso consistenza con alcune archiviazioni come quella del conto segreto allo Ior. La Procura di Trapani ha definito bugiarde le denunce di mons. Miccichè. Il comportamento tenuto dall'ex Vescovo di Trapani per l’accusa era finalizzato a coprire le sue malefatte. Avrebbe intascato, nel periodo in cui ha guidato la Diocesi, quasi 1 milione di euro sottratti ai fondi Caritas delle opere di carità. Su questi fatti le indagini sono ancora in corso anche se si aspetta a breve la chiusura.