Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
26/06/2017 17:10:00

Siccità in Sicilia. "Perché la Regione non ha chiesto lo stato di crisi?"

 “La regione a maggior rischio desertificazione d’Italia e con la più grave crisi idrica, non si è ancora mossa in tal senso, mentre nei soli territori di Parma e Piacenza sono stati già stanziati oltre 8 milioni di euro di indennizzo per affrontare l’emergenza siccità. In un periodo di siccità che si prolunga già dal periodo invernale e che sta continuando a colpire in maniera letale l’agricoltura e l’allevamento dell’Isola, il Governo regionale pensa solo a cambiare assessori”.

A dichiararlo è l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao che incalza il Governo Regionale ad espletare le procedure necessarie per richiedere lo stato di calamità naturale dovuto alla siccità per la Sicilia. “Mentre - spiega Corrao - cala mediamente di due terzi il quantitativo d'acqua negli invasi siciliani con una flessione di oltre 80 milioni di metri cubi d’acqua e la rete perennemente colabrodo, non si capisce come mai, le regioni del nord Italia, tra le quali il Veneto o il Friuli Venezia Giulia abbiano agito per tempo, presentando al Ministero la richiesta dello stato di Crisi, la Regione Siciliana, che storicamente non brilla per capacità idrica, non abbia mosso una sola carta per porre rimedio a quella che sarà certamente una piaga per la stagione estiva 2017. A rischio ci sono coltivazioni, allevamenti, ma anche attività ricettive ed industriali. In piena emergenza e con il perdurare del caldo di queste settimane, c’è poco da stare sereni. Gli unici sereni invece sono proprio quelli che il problema potrebbero risolverlo, ovvero gli inquilini di palazzo d’Orleans, alle prese, solo con le beghe di partito anziché con i problemi reali del territorio”.