Padre e figlio arrestati per furto di meloni a Paceco. Nella notte a cavallo tra l’11 ed il 12 luglio, i militari della Stazione Carabinieri di Paceco hanno arrestato in flagranza di reato Bertini Michele, 45enne e B.A., 17enne, entrambi residenti a Paceco, rispettivamente padre e figlio, già noti alle forze dell’ordine, per il reato di furto aggravato.
I Bertini, approfittando dell’oscurità della notte, mentre gli abitanti della frazione trapanese erano intenti a riposare, si erano introdotti furtivamente nelle pertinenze di un fondo agricolo ed avevano raccolto numerosi meloni gialli al fine di rivenderli ed assicurarsi un buon profitto. I militari della Stazione Carabinieri, allertati nei giorni precedenti dai locali coltivatori, i quali avevano denunciato numerosi furti, sorprendevano i due soggetti con le mani nel sacco, intenti nel caricare il bagagliaio della loro autovettura con numerosi frutti appena estirpati.
Per i due, bloccati tempestivamente dalla pattuglia operante, sono quindi scattate le manette.
Il genitore è stato prima accompagnato in caserma e successivamente tradotto presso la propria abitazione, in regime di arresti domiciliari mentre per il figlio minorenne, veniva disposto l’accompagnamento presso l’Istituto penale per minorenni del complesso “Malaspina” di Palermo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
Al termine dell’udienza per direttissima, tenutasi nella mattinata di sabato, il GIP del Tribunale di Trapani, dopo aver convalidato l’arresto, ha disposto per l’uomo l’obbligo di dimora nei comuni di Trapani ed Erice, oltre all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, mentre il Tribunale per i Minorenni di Palermo ha disposto per il ragazzo l’obbligo di permanenza a casa.
Un altro risultato positivo ottenuto grazie alla costante attività di prevenzione e di controllo dei Carabinieri di Trapani.
EVASIONE. Gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico in forza alla Questura di Trapani, nel corrente mese di luglio, hanno dato sensibilmente impulso all’attività di vigilanza e controllo delle persone sottoposte agli obblighi dell’Autorità Giudiziaria, tra cui i soggetti in stato di arresto e detenzione domiciliare, nonché quelli gravati dalla misura personale della sorveglianza speciale.
Nello specifico, già nei primi giorni del mese sono stati controllati circa 50 nominativi.
Tra di questi un soggetto è stato tratto in arresto per il reato di evasione, perché pur essendo sottoposto agli arresti domiciliari, con l’applicazione del braccialetto elettronico, non esitava ad abbandonare senza autorizzazione il luogo previsto per scontare la pena.
Si tratta di SCIBILIA Francesco, classe ’95, il quale già in passato era stato tratto in arresto per il medesimo reato dai poliziotti della Squadra Volante.
In particolare, a seguito dei controlli effettuati per attestare la sua presenza in casa, in data 11.07.2017, il predetto veniva trovato fuori dalla propria abitazione ed, inoltre, solo grazie al tempestivo intervento dei poliziotti,si riusciva a scongiurare la commissione di ulteriori gravi reati da parte dello SCIBILIA.
Quest’ultimo, infatti, aveva violato la misura degli arresti domiciliari con lo scopo di minacciare, mediante l’utilizzo di un coltello, poi sottoposto al vincolo del sequestro penale, un vicino di casa.
Quindi, una volta ripristinate le condizioni di sicurezza, l’uomo veniva tratto in arresto in ordine al reato di evasione, mentre per la condotta perpetrata ai danni del vicino di casa veniva denunciato per i reati di minaccia aggravata e porto in luogo pubblico di oggetti atti ad offendere senza giustificato motivo.
Conseguentemente veniva trattenuto, su disposizione del Pubblico Ministero di turno, presso le camere di sicurezza della Questura, in attesa dell’Udienza del Rito Direttissimo.
Ad esito della predetta Udienza, tenutasi nella mattinata del 12.07.2017, l’operato dei poliziotti veniva convalidato ed il Giudice per l’Udienza Preliminare presso il Tribunale di Trapani, sottolineando le pressanti esigenze di tutela della collettività e la gravità della condotta tenuta dallo SCIBILIA, applicava nei confronti di quest’ultimo la misura cautelare della custodia in carcere.
Il ragazzo, quindi, ad avvenute formalità veniva associato presso la Casa Circondariale di san Giuliano.