di Leonardo Agate - Nell’ultimo messaggio di Matteo Renzi nell’etere che ho letto, ha scritto, urbi et orbi: “Liberticida era il fascismo non la legge sull’apologia del fascismo. Bisogna dirlo al #M5S: era il fascismo liberticida. Almeno la storia!” Si riferisce, l’ex presidente del Consiglio, alla proposta di legge, avanzata dal deputato Pd Emanuele Fiano, e sottoposta all’esame della Commissione Affari Costituzionali della Camera. In quella sede, il M5S ha espresso parere contrario, perché il provvedimento sarebbe sostanzialmente liberticida.
Con la proposta di legge Fiano si definiscono nuovi comportamenti vietati da parte di nostalgici dell’epoca fascista. Ma non è che mancano leggi che puniscono gli inguaribili fascisti, ormai pochi, o i loro eredi od epigoni.
La XII disposizione transitoria della Costituzione vieta la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. Le successive leggi ordinarie hanno confermato il divieto dettagliandolo. Con la nuova proposta si ipotizzano nuovi comportamenti vietati, come la vendita di oggetti – ricordo del Ventennio, la pubblicità filo fascista nel web e altri segmenti di comportamenti da considerare e perseguire come reati. Per esempio, viene specificato che il saluto romano non può più essere fatto, indipendentemente dal contesto in cui avviene. La giurisprudenza dei Tribunali e della Corte di Cassazione hanno a volte condannato, a volte assolto la persona che ha fatto il saluto fascista, ritenendo che bisogna, nei vari casi, accertare se quel saluto è finalizzato ad un fine apologetico vietato, o è solo un movimento corporeo particolare e individuale senza precise finalità politiche.
Se dovesse passare la proposta di legge Fiano, mi troverei in ambasce perché spesso saluto gli amici alzando il braccio. Eppure vi posso assicurare che non ho alcuna nostalgia del Fascismo, che nemmeno ho vissuto. Solo che naturalmente a volte mi capita di dire “Ciao” alzando contemporaneamente il braccio in segno di cordialità. Se passasse la proposta di legge Fiano, per il mio modo saltuario di salutare potrei passare guai con la giustizia. Certo, mantenendo le mie tradizioni di saluto, potrei aggirare il divieto alzando il braccio con il pugno chiuso, a mo’ dei comunisti. Questo, credo, si può fare e non mi inguaierei.
Il messaggio all’etere di Renzi si inserisce in questo contesto parlamentare. L’irritazione dell’ex presidente del Consiglio è stata subitanea e grande, e ha voluto farci in in un rigo e mezzo la lezione di Storia. Questo Renzi si intende pure di storia del Ventennio, e lo fa sapere a tutti. Ma come cavolo fa a studiare la Storia, lui che ogni giorno è presente nelle Reti Rai e Mediaset, sia che intervenga in dibattiti o venga intervistato o si rechi a fare la spesa o sulle colline toscane in bici? Di quante ore si compone la sua giornata se fa anche il segretario del Pd, conducendo il partito verso le urne prossime venture? Intanto lo vediamo continuamente attaccato al cellulare. Come fa a scrivere un libro, che sta per arrivare in libreria? (Veramente, riguardo al libro, che sia veramente suo, nel senso che l’abbia scritto veramente lui, qualche dubbio lo nutro, come per tutti quei libri di personaggi dello sport e dello spettacolo che inondano le librerie).
Facendo io parte della categoria degli apòti, la frenesia di Renzi in ogni campo mi ha francamente stancato, e se dovessi incontrarlo mi sforzerei di non salutarlo, né con il braccio alzato e la mano sventolante, né con il pugno chiuso. E amen.