Troppo facile fare le pulci ad un cartellone estivo fatto senza soldi. Per onestà intellettuale facciamo una disamina degli eventi per capire cosa è stato prodotto dall’assessorato alla cultura e cosa semplicemente accolto.
Ma prima ancora motiviamo il titolo fuori dal vernacolo dato che non tutti potrebbero comprendere: preso atto che siamo poveri, per quale motivo dobbiamo essere pure sporchi? Ecco, lo sporco è riferito al manifesto, al progetto grafico scelto per la comunicazione. Illeggibile. Allora due sono le cose: o l’operatore è un dilettante che non ha preteso un compenso, o è talmente esperto d’aver fatto una scelta grafica caotica coerente con i contenuti. Il messaggio che passa, comunque, è l’accozzaglia, voluto o non voluto.
Ma entriamo ora nel merito degli eventi. Il Cinema sotto le stelle è una consuetudine ormai collaudata, non certo un’idea originale. Eppure è citato dentro un cartellone. E i maligni, ché sempre ce ne sono, già dicono che bisognava riempire con qualcosa. Feste e processioni di borgata non erano mai state inserite dentro un calendario di eventi, semmai segnalate, tanto si sarebbero fatte comunque, per tradizione. Poi ci sono rassegne, pensate e organizzate da operatori culturali che si sono fatti carico di tutte le incombenze, e prima ancora della scelta rispetto ad una conoscenza ben più vasta. Scegliere libri e autori significa conoscere e selezionare dei titoli, prendere una posizione rispetto ad un messaggio che si intende dare o indicare.
Festival, sagre e mostre che coinvolgono le borgate e i luoghi più suggestivi del centro cittadino, anche queste pensate e curate da persone terze che avrebbero comunque portato avanti il proprio progetto e che hanno solo ottenuto il patrocinio gratuito del Comune: accolte senza un grande sforzo intellettuale. Ci sarebbe inoltre la questione artisti locali, quelli che si sono premurati a mandare ben due volte i curricula e le proposte al direttore artistico di questa città, gli stessi che hanno scoperto che la direzione artistica è stagionale e non contempla l’estate. Qualche realtà locale si intravede dentro il programma, e guarda caso, alcuni di questi sono stati tra i più agguerriti nel sollevare le critiche all’Amministrazione, indignati per il fatto di non essere stati considerati sufficientemente nelle scelte artistiche e culturali. A quanto pare c’è un tempo per le proteste ed un altro per partecipare.
Ma ci sono anche quelli che non hanno voluto accettare le condizioni poste dalla stessa Amministrazione, quella del intanto mi fai lo spettacolo e poi si vede come pagarti. Condizione che li avrebbe costretti anche ad anticipare i costi che sempre ci sono quando ci si esibisce. Insomma, è evidente che chi si occupa di cultura si limita ad accogliere proposte e non riesce a farne una propria e a lottare per questa fino a trovare soluzioni originali e inattese. Eppure i latini erano convinti che Paupertas artes omnes perdocet.
Abbiamo sperato in tanti, fino alla fine, di vedere il colpo di scena, l’evento dell’estate 2017. Pazienza, vorrà dire che ci sposteremo a Gibellina, Petrosino o altre città vicine per godere di uno spettacolo che esuli dal già visto e rivisto. La prossima volta però, non è necessario aspettare fino a metà luglio per presentare un programma estivo senza il botto, ma quel che peggio, senza personalità né indirizzo. Un bel copia e incolla dell’anno prima fatto a giugno.
Il prossimo anno, in caso di carenza di proposte chiavi in mano, si potrebbero inserire in calendario Le cene a casa di … o, ci ripetiamo, i soliti Tramonti allo Stagnone. Nel primo caso a numero chiuso, nel secondo con ingresso libero.