di Leonardo Agate - La presidente della Camera, Laura Boldrini, non ci sta ad essere insultata nel Web per le sue prese di posizione a favore dei migranti e delle Ong. La presidente ha ragione , ma anche torto. Ha ragione per gli insulti ricevuti, che sono stati pubblicati oggi in un articolo di Beppe Severgnini sul Corriere della Sera, e sono di quelli davvero sconci. Ne trascrivo uno dall’articolo di Severgnini: Sabrina Garau detta Gegia, di Nettuno, ha condiviso un fotomontaggio in cui la presidente della Camera viene presa alle spalle e violentata da un colosso dalla pelle nera. Commenta: «Magari glielo facessero veramente a quella schifosa troia della Boldrini...».
La presidente della Camera ha torto quando travalica il suo ruolo istituzionale e esterna opinioni che non combaciano con la politica del governo.
L’ultimo caso che ha scatenato le invettive contro la presidente è di pochi giorni fa, e riguarda le restrizioni governative alla politica di accoglienza. Il governo, con anni di ritardo si è accorto che il buonismo dell’accoglienza non può più andare, sia perché non possiamo ospitare tutti i nuovi arrivati, sia perché il loro ricollocamento nei Paesi europei non funziona, sia perché la magistratura, a Catania prima e a Trapani dopo, ha rilevato che sono ipotizzabili connessioni illecite tra le Ong e i trafficanti di esseri umani provenienti dalla Libia. Le indagini sono in corso.
Il governo, ministro dell’Interno Minniti, Ds, ha predisposto un decalogo cui le imbarcazioni di soccorso volontario debbono adeguarsi se vogliono continuare la loro opera di salvataggio, il cui risultato è portare quanto più fuggitivi africani nel nostro Paese. I fuggitivi non scappano solo da persecuzioni, guerre e carestie; ormai la maggior parte scappa dalla povertà, sperando che in Europa le possa andar meglio.
Nel 2016 l’Istat ha contato 4.742.000 poveri. Il governo non riesce a farli uscire dalla povertà. Abbiamo anche più di 5 milioni di residenti stranieri, pari all’8,3 per cento di tutti i residenti.
Conosco una domestica mazarese che ha due figli, avuti da un compagno fuggito, e riesce a guadagnare 600 Euro al mese, se le va bene. Nessun ente pubblico l’assiste. A volte le regalo cibarie e ho comprato pure i libri per i suoi figli.
La presidente Boldrini ha diritto di avere le sue idee sui migranti e sulle Ong, ma deve restare nei suoi limiti di presidente della Camera, organo imparziale nella direzione dei lavori di quel ramo del Parlamento. Non può mettersi, come ha fatto con pubbliche dichiarazioni, contro decisioni governative, anche se vanno contro sue radicate convinzioni. Non può fare critiche al decalogo dei comportamenti dei salvataggi, imposto dal governo alle Ong. Se lo fa, e correttamente non dovrebbe , scende dal piedistallo della sua imparzialità nell’agone politico. Si dimetta da presidente della Camera e faccia tutte le critiche che vuole al governo e al ministro dell’Interno, che tra l’altro ha varato il decalogo d’accordo con gli organi rappresentativi dell’Unione Europea.