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15/08/2017 12:00:00

Ong ancora nel mirino: dopo Trapani indaga anche Catania

 Nel fuoco incrociato tra Governo e Ong interviene pure la procura di Catania. Secondo quanto ha rivelato ieri dal Fatto Quotidiano sarebbe associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina il reato contestato dalla procura guidata da Carmelo Zuccaro. Un filone d'inchiesta nuovo, che si aggiunge a quello della procura di Trapani. Diverso nella sostanza perché coinvolge in questo caso non i singoli individui membri delle Ong che potrebbero aver agevolato gli scafisti: è ipotizzato uno scenario più complesso, che prevede un "sistema".

La differenza sta nel fatto che sebbene l'intento rimanga la salvezza dei migranti alcune Ong, secondo la procura di Catania, potrebbero aver violato il codice penale. E lo avrebbero fatto seguendo uno schema condiviso da più soggetti. La procura di Trapani, guidata dai pm Andrea Tarondo e Antonio Sgarella, sta valutando invece la condotta di casi singoli, volontari delle organizzazioni umanitarie, che potrebbero aver favorito i trafficanti senza ottenere alcun beneficio per i migranti. Le comunicazioni tra Ong e scafisti assumerebbero contorni più foschi. E su questo la procura di Catania, secondo quanto ha appreso il Fatto Quotidiano, sta indagando insieme alla procura di Palermo.

Le accuse verso le Ong vengono anche da un altro fronte. Per l'ammiraglio Abdullah Tumia della Guardia Costiera libica le organizzazioni umanitarie non rispetterebbero le loro leggi: "Fino ad ora hanno offerto un servizio eccellente ai trafficanti, un aiuto perfetto: le loro navi non fanno salvataggio, loro fanno trasporto, trasbordo diretto dei migranti". Il dito è puntato anche contro la violazione della zona Sar da parte delle Ong, "colpevoli" di intralciare le operazioni di recupero dei migranti: "Noi a volte abbiamo sparato in aria per far capire chi siamo. Se i migranti si agitano i barconi si capovolgono, se si agitano perché vedono una nave di Ong e una motovedetta è ancora peggio"– ha detto il comandante Abdelbari – "Non c'è nessuna minaccia alle Ong, solo la richiesta di rispettare la nostra legge".