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12/09/2017 12:02:00

Duca di Salaparuta boicotta la Doc Sicilia. Ecco perchè

 Duca di Salaparuta boicotta la Doc Sicilia. Duca di Salaparuta S.p.A, che riunisce i brand vitivinicoli siciliani Duca di Salaparuta, Corvo e Florio, non valorizzerà con il proprio Brand la DOC Sicilia, reputandola una DOC non reale e nata solo per puri scopi commerciali e speculativi. L’azienda si fa quindi promotrice di un’azione a tutela del reale concetto di DOC che dovrebbe essere fortemente legato al concetto di diversità e di eterogeneità del territorio.

A tutela del consumatore e della propria storica identità enologica, Duca di Salaparuta S.p.A. ha deciso di non accettare le condizioni volute dal Consorzio DOC Sicilia e dall’Associazione IGT Terre Siciliane.

Con ordinanza pubblicata il 1° settembre 2017, il TAR del Lazio ha infatti accolto il ricorso della Società autorizzandola per la vendemmia 2017, ad etichettare i propri vini IGT Terre Siciliane con il nome dei vitigni “Grillo” e “Nero d’Avola”.

Duca Di Salaparuta invita le Aziende Vitivinicole della Regione Sicilia, che concordano con la difesa della IGT Terre Siciliane, a presentare ricorso al TAR Lazio entro e non oltre la metà del mese di ottobre, per rafforzare così le motivazioni e le ragioni che hanno determinato l’esigenza di dissentire dalla coercizione enologica voluta dal Consorzio Doc Sicilia.

CONSORZIO.  "Il Tar Lazio non ha accolto il ricorso in sede cautelare contro le modifiche dei disciplinari della IGT Terre Siciliane e della Doc Sicilia del 14 giugno, che seguono infatti la loro strada verso l'approvazione definitiva in sede UE". Lo afferma una nota del Consorzio Doc Sicilia, che replica al comunicato della casa vinicola che riunisce i brand siciliani Duca di Salaparuta, Corvo e Florio. "L'ordinanza del Tar - puntualizza il Consorzio - consente a Duca di Salaparuta, soltanto per la campagna vendemmiale in corso, l'indicazione in etichetta della Igt dei vitigni Grillo e Nero d'Avola secondo il disciplinare precedente; infatti, Duca di Salaparuta ha già inviato al Ministero, lo scorso 6 settembre, un impegno formale a ritirare dal mercato i vini etichettati secondo il vecchio disciplinare non appena sarà approvato in sede UE quello nuovo (o se sarà accolto un ricorso, che tuttavia non può essere proposto prima dell'approvazione in sede UE)".