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16/09/2017 06:00:00

Pantelleria, il bilancio di Passitaly: passione e dedizione premiate dall'Unesco

Si è appena conclusa la quarta edizione di Passitaly: la manifestazione, nella sua edizione 2017, si è svolta dal 7 al 10 settembre.
Il programma ha intrecciato momenti dedicati alla selezionata platea di giornalisti accreditati, con visite alle aziende e al territorio, con iniziative aperte anche al pubblico: convegni, riunione aperta del comitato ministeriale per la Gestione del riconoscimento Unesco per Pantelleria e numerosi momenti musicali.
La kermesse dedicata ai vini passiti del Mediterraneo ha visto come promotori il Comune di Pantelleria, con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, e il Consorzio Volontario per la tutela e la valorizzazione dei vini DOC dell’Isola di Pantelleria, con la partecipazione delle aziende Cantine Pellegrino, Donnafugata, Vinisola e Salvatore Murana.

"La quarta edizione di Passitaly – ha dichiarato Salvatore Gabriele, sindaco di Pantelleria – è stata una risposta di consapevolezza della Comunità di Pantelleria verso la propria identità. Questo appuntamento è stato vissuto con intensità e successo dal sistema produttivo e agricolo della nostra isola. E' una risposta di civiltà che estende tutele e non solo di natura ambientale ma anche sociale, che propone una visione integrata del sistema produttivo agricolo con quello del turismo d'interesse in una chiave concreta di destagionalizzazione e di nuova economia per l'isola. La sfida è quella di offrire alle nuove generazioni una prospettiva in una agricoltura di pregio da vivere con entusiasmo e redditività."

La manifestazione ha puntato ad evidenziare quanto questo patrimonio debba essere tutelato e quanto la sua importanza debba essere comunicata a tutto il mondo, con l’obiettivo di mantenere intatto questo immenso paesaggio. Da questo punto di vista, scende in campo con una nuova consapevolezza che accomuna le più note aziende delle isola e i piccoli viticoltori, il Consorzio Volontario per la tutela e la valorizzazione dei vini DOC dell’Isola di Pantelleria.

“Il consorzio – ha affermato il presidente Benedetto Renda – avrà sempre di più un ruolo importante come cinghia di trasmissione tra i produttori, la comunità e il Parco Nazionale di Pantelleria. Pantelleria bisogna viverla e l’incoming è carta vincente per generare una nuova prospettiva alla filiera vitivinicola e all’enoturismo. Nell'immediato punteremo sul connubio Pantelleria/passito per far conoscere sempre di più l’isola anche in quei paesi dove ancora il suo valore è ancora sconosciuto”.

Il presidente DOC Sicilia, Antonio Rallo, ha a sua volta evidenziato quanto questa campagna di promozione sia stata capace di mettere insieme tutte le energie dei produttori di Pantelleria, e quanto ha permesso di valorizzare le produzioni vinicole, contribuendo nel dare maggiore reddito ai contadini e quindi a preservare dall’incuria e l’abbondono il territorio, con i suoi muretti a secco e i suoi terrazzamenti.

Tra i momenti più interessanti di questa edizione figurano le inaugurazioni delle piazze Unesco in alcuni luoghi simboli di Pantelleria: Mueggen, Serraglia, Bugeber e Bukkuram, luoghi rurali simbolo dell’Isola di Pantelleria e della coltivazione della vite ad alberello.
Inoltre, le linee guida approvate dal comitato di gestione del riconoscimento UNESCO, riunito in seduta pubblica venerdì 8 settembre presso il Castello Barbacane, hanno puntato nel dare un valore aggiunto a tutte le produzioni agricole dell’isola, a partire proprio dal suo prodotto di punta, il passito, dove il connubio tra uomo e natura esprime su punte massime tutta l’identità del contadino pantesco.
Pantelleria, infatti, deve la propria unicità ad un sistema rurale fortemente antropizzato che ha permesso di tutelare una biodiversità e un’agricoltura d’eccellenza che pochi luoghi possono vantare. Qui si pratica una viticoltura eroica in un ambiente impervio, caratterizzato da terrazzamenti e muretti a secco in cui lo Zibibbo (Moscato d'Alessandria) - è protagonista assoluto. Cresce ad alberello, fra anfratti e terrazzamenti, curato con la mano sapiente del contadino pantesco.

Luca Bianchi, Capo dipartimento del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, ha sottolineato l'importanza del grande lavoro fatto nel tempo dal contadino pantesco: "noi abbiamo l’impegno di trasmetterlo alle nuove generazioni sotto forma di un’opportunità concreta per il loro futuro", ha detto.
Il marchio UNESCO infatti è un patrimonio da mettere in campo per agevolare la nascita di nuove attività commerciali di natura agroalimentare che possano dare sviluppo, crescita e reddito a questa terra allontanando in questo modo la fuga delle nuove leve da Pantelleria. Si è trovato sulla stessa lunghezza d’onda anche Pier Luigi Petrillo, Responsabile Ufficio Unesco del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali che ha aggiunto:
“Si è deciso in primo luogo di permettere ai viticoltori panteschi di inserire nel retro etichetta dei loro vini la dicitura Prodotto secondo una pratica agricola dichiarata patrimonio dell’Umanità. In questo modo si dà la possibilità di dare di comunicare l’identità dell’isola dando un informazione aggiuntiva sull’unicità e l’eccellenza di quel prodotto”.