Spunta adesso un attico romano di duecento metri quadri nella tormentata vicenda che riguarda l'ex Vescovo di Trapani, Francesco Miccichè, che ha guidato la diocesi di Trapani fino al 2012.
Miccichè avrebbe utilizzato i soldi della Fondazione della curia di Trapani, la "Campanile", per acquistare un attico nel cuore di Roma, dal valore di 800.000 euro. L'attico si trova al quarto piano di un antico palazzo nobiliare al numero 50 di via San Nicola di Tolentino alle spalle di piazza Barberini
Miccichè fu sollevato dal suo incarico nel 2012 da Papa Ratzinger, che, quando scoppiò lo scandalo di alcuni ammanchi nella Curia di Trapani, mandò come "Visitatore apostolico" il vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero. Al termine della "relazione" di quest'ultimo, la decisione di defenestrare Miccichè. La Procura di Trapani indaga Miccichè per per appropriazione indebita e malversazione per la distrazione dei fondi dell'8 per mille.
La Fondazione Auxilium di Trapani è un Ente morale costituito nel 1968 da monsignor Antonio Campanile, che ha dedicato tutta la sua vita ad assistere gli ultimi, sempre con l'obiettivo di “alleviare la sofferenza del prossimo con l’ausilio dei mezzi sanitari più rispondenti alle esigenze dei tempi”.
Proprio dalla fusione della Fondazione Campanile, con un'altra, la Auxilium, nacque l'inchiesta del 2011 sulla Curia di Trapani per un ammanco di oltre un milione di euro sulla fusione delle Fondazioni.
Inizialmente, Miccichè era ritenuto parte lesa dalla Procura di Trapani: ora, in un’inchiesta che è l’esatto capovolgimento della tesi iniziale degli inquirenti, è indagato per malversazione aggravata, appropriazione indebita aggravata, calunnia e diffamazione. Fu rimosso dall’incarico nel 2012 da Benedetto XVI, dopo un’ispezione eseguita dal visitatore apostolico Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo.
La seconda sezione penale della Cassazione ha confermato il sequestro da parte della Guardia di finanza di opere d'arte, quadri, crocifissi e gioielli per quasi due milioni di euro trovati nella villa del vescovo e provenienti da diverse chiese di Trapani.