di Leonardo Agate - Un giorno in Pretura è un classico della letteratura, del cinema e dell’aneddotica nazionale. Ora le Preture non esistono più, sostituite dai giudici monocratici e collegiali dei Tribunali. La commedia di “ un giorno in Pretura” diventa allora quella di “un giorno al Tribunale”. Quello di Marsala è allocato da numerosi decenni nell’edificio dell’Istituto Magistrale, sulla piazza ora intitolata a Borsellino.
In tempi di specializzazione, non si può più andare, come si faceva un tempo, nelle Preture per assistere, da interessato o da spettatore, alle udienze che riguardavano il civile e il penale. Ora, se uno è interessato al penale, deve recarsi al secondo piano del Tribunale, dove si svolgono in tre diverse aule i processi. In un altro piano si svolgono i processi civili. Così, essendo curioso di un procedimento penale che vede coinvolti due Vigili Urbani, mi sono recato la mattina del 9 novembre scorso al secondo piano del Tribunale.
Il fatto che mi intriga è il procedimento a carico dell’ispettore di Polizia Municipale Salvatore Cialona, e dell’agente Giacomo Sciacca, accusati di truffa al Comune. I due Vigili erano sull’auto di servizio, una Fiat Punto, in via Carlo Cattaneo, quando furono tamponati da un Fiat Doblò carico di uova. Per l’accusa, l’impatto fu lieve, tanto che i due mezzi non riportarono danni apprezzabili e neppure uno delle migliaia di uova trasportate dal Doblò si rompeva. Eppure, di due Vigili richiedevano l’intervento della Polizia Municipale e dei Carabinieri, chiedendo pure l’intervento di due ambulanze del “118”. Ai medici del Pronto Soccorso spiegarono di aver riportato un forte trauma fisico. Una sintomatologia, però, secondo l’accusa, “non riscontrata da esami strumentali”. Secondo l’accusa, i medici del Pronto Soccorso e quelli dell’Inail furono indotti in errore, concedendo 17 giorni di malattia al Cialona e 45 allo Sciacca. E’ inoltre riportato dalle cronache dei giornali che la patente dell’ispettore Cialona era scaduta il 24 gennaio 2013, mentre l’incidente è avvenuto il 31 ottobre 2014.
Recandomi all’udienza, ero curioso di assistere al seguito del procedimento giudiziario, che potrebbe concludersi con l’assoluzione o con la condanna dei due Vigili. L’udienza era fissata per le 11, ma è stata trattata alle 12, 15. Così ho avuto il tempo di passare una mattinata al Tribunale.
Il via vai delle persone nel corridoio è notevole. Molti sono gli imputati o i danneggiati da reati, in attesa della loro udienza. Molti sono gli avvocati difensori o di parte civile. Gli avvocati si distinguono dagli altri per le borse di pelle, spesso molto eleganti, dove tengono incartamenti e codici. Anche alcuni familiari delle persone direttamente interessate ai processi fanno gruppetti, in piedi o seduti sulle panche. Aleggia nell’aria un timore o una speranza di sentenza, che prima o poi, oggi o in una successiva udienza, arriverà.
Nell’attesa che venga chiamata la pratica per cui sono andato al Tribunale, mi siedo nell’aula B ed assisto al caso drammatico di una signora, interrogata dal Pm come parte lesa. La signora riferisce dei ricatti e delle minacce subite dal marito in questi ultimi anni, che l’hanno costretta alla denuncia. Ha avviato la pratica di divorzio. A precise domande del Pm, la signora riferisce che il marito pretendeva continuamente soldi da lei, che era costretta a darglieli per il timore che l’uomo realizzasse i suoi propositi di violenza contro di lei e i suoi genitori.
Uno spaccato di vita familiare da brividi, che mi ha commosso. Finita la deposizione della donna, il giudice ha rinviato ad altra udienza. Così, alle 12, 15 ha avuto inizio l’udienza che mi aspettavo meno triste di quella cui avevo assistito per caso.
Ma non ho potuto riprendermi con l’argomento leggero dei due Vigili Urbani accusati di truffa al Comune, perché uno dei due avvocati difensori - l’altro era assente - ha rinunciato alla escussione di un testimone convocato, chiedendo un rinvio per altre convocazioni di testimoni. Il giudice ha fissato per il 12 dicembre la nuova udienza. La prossima volta spero di poter assistere a qualcosa di meno pesante della deposizione della signora, non essendosi nemmeno rotte le uova nell’incidente di cui al procedimento penale contro i due Vigili.