18,00 - Gianfranco Miccichè si “scusa” con Tonino D’Alper l’esclusione dalle designazioni per la giunta regionale di Giuseppe Guaiana. L’esponente trapanese si è dimesso dalla carica di coordinatore del partito in polemica proprio con Miccichè.
“Il senatore Antonino D’Alì ha ragione, il territorio di Trapani meritava un posto in giunta, così come lo avrebbero meritato tutte le altre province rimaste momentaneamente prive di un rappresentante tra i banchi del governo regionale – replica il commissario regionale di Forza Italia in Sicilia – . Purtroppo i posti disponibili in giunta, tolti Armao e Sgarbi, sono tre e ciò ha imposto di compiere delle scelte. Sto lavorando affinchè in breve tempo venga riconosciuto il merito di tutti coloro che, in tutte le province, hanno contribuito in maniera determinante al grande risultato di Forza Italia in Sicilia”.
Intanto però le dimissioni di Tonino D’Alì stanno determinando un effetto valanga tra gli azzurri. “Siamo indignati e ingannati dal trattamento che è stato riservato al nostro territorio dal coordinamento regionale del partito. Per questo, abbiamo deciso di fare un passo indietro anche noi, dopo quello fatto dal coordinatore provinciale senatore Antonio D’Ali’ che ringraziamo per impegno e coerenza”.
A comunicarlo motivando così le loro dimissioni il vice coordinatore provinciale del partito, Giuseppe Poma, e i coordinatori comunali Maria Pia Incarbona (Trapani), Antonino Fontana (Erice), Salvatore Colomba (Valderice) e Michele Ingardia (Paceco). “Durante gli ultimi appuntamenti elettorali il nostro territorio ha dato ancora, se mai ce ne fosse bisogno, prova di lealtà e di assoluta coerenza – aggiungono – ma è stato umiliato dalle scelte compiute dal coordinamento regionale, ricevendo un trattamento che non merita assolutamente. Per questo, scegliamo di dimetterci anche noi, seguendo il senatore che riteniamo essere esponente irrinunciabile del partito e dei cittadini trapanesi”.
11,30 - Provoca un terremoto politico dentro Forza Italia l'esclusione di Peppe Guaiana dalla Giunta del presidente Nello Musumeci. «Rassegno le mie dimissioni da coordinatore provinciale di Forza Italia». Lo annuncia il Senatore d’Alì a seguito della formazione del nuovo Governo regionale. «L’assoluta superficialità e noncuranza con cui viene considerato il partito trapanese – dichiara -, nonostante come sempre la provincia di Trapani sia stata tra le prime, seconda su nove, in percentuale di consensi per Forza Italia, è a dir poco offensiva».
«Già in sede di formazione delle liste eravamo andati incontro a “superiori esigenze” di partito e di coalizione – prosegue il Senatore d’Alì - accantonando la candidatura di Giuseppe Guaiana, primo degli eletti di tutte le liste alle due ultime elezioni amministrative trapanesi. A riconoscimento di quel gesto di disponibilità verso la richiesta del coordinatore Miccichè, era stata deliberata dal Partito regionale la sua inclusione nella squadra di governo della Regione, e poi annunciata durante un incontro con la stampa dallo stesso coordinatore siciliano del Partito».
«La rappresentanza nel Governo regionale della nostra città, che tra l'altro vive una non felice stagione commissariale e si appresta a nuove elezioni al Comune capoluogo, così come in altri importanti Comuni limitrofi, era apparsa a tutti come ineliminabile considerazione di valore politico – spiega ancora d’Alì -. Gli esiti delle ultime designazioni di Forza Italia al governo della Sicilia, invece, sono stati di tutt'altro indirizzo e appaiono più frutto di moventi amicali, di alchimie e cinismo, piuttosto che di logiche di valutazione del merito sul territorio, se non addirittura di disprezzo. Forzature inaccettabili – conclude il Senatore - in un Partito che il presidente Berlusconi ha sempre sollecitato alla valorizzazione del merito. Merito che in questo caso è stato messo sotto i piedi da chi aveva il dovere di riconoscerlo. Io mi dimetto perché gli elettori di Forza Italia a Trapani non meritano questo trattamento».
07,00 - A dieci giorni dal suo insediamento, come anticipato lo scorso sabato 18 novembre, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha ufficializzato la composizione del proprio Governo. Questo pomeriggio si terrà la prima seduta di Giunta.
Questa la composizione del Governo Musumeci:
Gaetano Armao (Ind.)
Avvocato, Docente universitario.
Delega: Vicepresidenza, Economia.
Edgardo Bandiera (Forza Italia)
Agronomo.
Delega: Agricoltura, Sviluppo rurale e Pesca mediterranea.
Salvatore Cordaro (Popolari e Autonomisti)
Avvocato.
Delega: Territorio e Ambiente.
Marco Falcone (Forza Italia)
Avvocato.
Delega: Infrastrutture e Mobilità.
Vincenzo Figuccia (Udc)
Dottore in Scienze Politiche.
Delega: Energia e Servizi di pubblica utilità.
Bernadette Grasso (Forza Italia)
Avvocato.
Delega: Autonomie locali e Funzione pubblica.
Mariella Ippolito (Popolari e Autonomisti)
Farmacista, Presidente dell'Ordine dei farmacisti della Provincia di Caltanissetta, Presidente provinciale di Federfarma.
Delega: Famiglia, Politiche sociali e Lavoro.
Roberto Lagalla (Idea Sicilia)
Docente universitario.
Delega: Istruzione e Formazione professionale.
Sandro Pappalardo (Fratelli d'Italia - Noi con Salvini)
Dottore in Scienze Politiche, Ten. col. dell'Esercito, vicepresidente del Cocer (Consiglio centrale di rappresentanza militare).
Delega: Turismo, Sport e Spettacolo.
Ruggero Razza (Diventerà Bellissima)
Avvocato penalista.
Delega: Salute.
Vittorio Sgarbi (Ind.)
Dottore in Filosofia, critico d'arte.
Delega: Beni culturali e Identità siciliana
Girolamo Turano (UDC)
Avvocato.
Delega: Attività produttive.
“Amici buongiorno, abbiamo assieme costruito un progetto politico vincente; oggi ci dobbiamo assumere la responsabilità del buon governo. Ieri sera il nostro partito UDC e Presidente della Regione mi hanno dato l’onore di diventare Assessore Regionale. Ora bisogna lavorare per mantenere la promessa di far crescere la Sicilia. Grazie ancora”.
Queste le di Mimmo Turano, riconfermato deputato regionale all’Ars e scelto dal neo Governatore Musumeci quale membro della Giunta regionale in quota Udc.
Turano si occuperà dell’Assessorato alle Attività Produttive. Non è la prima volta che Turano, figlio d’arte in quanto il padre Vito più volte è stato sindaco di Alcamo e ai vertici della Democrazia Cristiana, ottiene un incarico regionale così prestigioso. E’ stato infatti assessore agli enti locali, dal 200 al 2001, nel governo retto dal presidente Vincenzo Leanza di Forza Italia.
Non sarà assessore Giuseppe Guaiana (Forza Italia) che era stato annunciato assessore in campagna elettorale con tanto di conferenza stampa di D'Alì e Miccichè.
Le scelte di Musumeci hanno portato tensioni nella maggioranza. Scrive La Mattina su La Stampa:
«“A Matteo sono saltati i nervi”, confida Berlusconi. “Il Cavaliere deve stare attento - avverte Salvini - perché c’è un limite ad ogni cosa: io posso fregarmene di vincere con chi non mantiene i patti e mette banditi nelle liste. Il giorno dopo il voto non voglio fare lo zerbino della Merkel senza essere in grado di mantenere le promesse elettorali”. Lo scontro è vero. Il centrodestra rischia di implodere. Il leader della Lega ne ha per tutti. Non si fida più di Silvio e di Giorgia. Considera Meloni una traditrice. Sta vivendo malissimo l’esclusione dalla giunta siciliana e l’assegnazione a Fratelli d’Italia di un assessore. Lei spiega che non c’era alcun patto nell’isola: solo un cartello elettorale, poi ognuno per la sua strada. Nei giorni scorsi il governatore Musumeci aveva chiesto di trovare un accordo per esprimere un nome comune, ma le distanze sono rimaste siderali. Così l’unico deputato regionale di «Noi con Salvini» esce dalla maggioranza lasciando Nello Musumeci con 35 voti su 70. Da Palermo spiegano che lo strappo verrà assorbito quando Sgarbi lascerà l’assessorato alla Cultura per candidarsi alle politiche e verrà liberata una casella per i salviniani»
Nel giorno in cui nasce il nuovo Governo della Regione, l’Istituto Demopolis ha chiesto ai siciliani di tracciare la loro Agenda per il presidente Nello Musumeci e per i 12 assessori chiamati a comporre la Giunta.
“Quale priorità assoluta per il Governo Musumeci – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – l’80% dei cittadini indica l’occupazione, legata a doppio filo con la ripresa economica nell’Isola. La Sicilia avverte in modo rilevante gli effetti della crisi degli ultimi anni: la questione lavoro pesa oggi ancor più che in passato, mentre – conclude Pietro Vento – cresce nelle famiglie la convinzione che manchino nell’Isola reali prospettive occupazionali per le nuove generazioni”.
Il 67% dei siciliani chiede al Governo e al nuovo Assessore alla Salute un impegno preciso per ridare efficienza alla sanità pubblica, i cui servizi sono oggi bocciati dalla stragrande maggioranza dei cittadini.
Sul podio dell’agenda di governo dei siciliani, con il 64% delle indicazioni, si attesta al terzo posto il tema “trasporti, viabilità ed infrastrutture” che costituisce il pre-requisito per qualunque credibile ipotesi di sviluppo.
Il 53%, la maggioranza assoluta dei siciliani intervistati dall’Istituto Demopolis, chiede al Presidente Musumeci una capacità strategica di programmazione e gestione dei fondi europei, ben diversa da quella mostrata, nell’ultimo quinquennio, dal Governo Crocetta; per il 45% risultano infine necessarie la riduzione degli sprechi ed una nuova efficienza della burocrazia regionale.