Franco Giudice presidente di Airgest, facciamo il punto della situazione a Birgi. Molti non credevano che l’aeroporto riaprisse. In tanti dicono che, siccome era un lavoro dell’aeronautica si è fatto in tempo. Fosse stato un altro ente pubblico i lavori forse non sarebbero mai finiti.
E’ difficile valutare una cosa del genere. L’aeronautica è stata estremamente precisa nei lavori da fare, nella progettazione e anche nel rispetto dei tempi. 35 giorni di chiusura avevano previsto e al 35° giorno abbiamo riaperto. Fosse stato un appalto di un’azienda pubblica o civile non so, ce ne sono tanti che finiscono in tempo e tanti altri con ritardo.
Giudice, l’aeroporto è aperto ma ci sono pochi voli.
Sì, ci sono pochissimi voli. E’ vero che siamo in bassa stagione, è vero che abbiamo salutato con molto piacere il ritorno di Alitalia su Linate, ma fino a quando non si concluderà la benedetta gara d’appalto non avremo informazioni su quello che sarà il traffico aereo della prossima estate che speriamo e ci auguriamo ritorni ai livelli dell’anno precedente. D’altra parte abbiamo emesso un bando di gara che mette a disposizione diversi milioni di euro e speriamo in una partecipazione importante da parte dei vettori.
Il bando di gara è quello che fa riferimento ad un accordo di co-maketing che permetterebbe con fondi dei Comuni e della Regione di poter continuare ad avere un vettore all’aeroporto. Lei che idea s’è fatto della decisione del Commissario di Trapani Francesco Messineo di non partecipare al co-marketing?
Sulla decisione di Messineo di non partecipare al co-marketing non voglio rispondere, abbiamo risposto alle osservazioni scritte che ha fatto il commissario, credo abbiamo fornito abbastanza elementi per poter rivedere la posizione, questo non è avvenuto, ne prendo atto e basta.
Vi siete scritti con Messineo?
Si in maniera molto criptica come con la ex provincia, con i fondi che ha a disposizione di 2 milioni e mezzo di euro che sono bloccati e non si sa come spenderli perché sono finiti in un cumulo di problemi burocratici con lettere che si rincorrono da e verso la Regione. Alla fine, di fatto rilevo una cosa, malgrado il contratto sia scaduto a marzo, siamo alla fine dell’anno e ancora non conosciamo chi partecipa e chi no, anzi lo abbiamo capito e con rammarico abbiamo appreso che non tutti hanno voluto partecipare. Questo è un danno per il territorio ma è un mio giudizio personale.
Lei faceva riferimento al problema dei soldi della ex provincia che non sa come spenderli. Una situazione paradossale non sapere come spendere i soldi destinati all’aeroporto. Il Libero consorzio dice non sappiamo come fare e se non ce lo dicono dobbiamo restituirli.
Sì, devo dire che la restituzione di quei fondi alla Regione li rimetterebbe in un calderone che non avrebbe una fine. Qui per le esigenze del territorio ce ne sarebbe un gran bisogno e siccome quei fondi sono quelli che dovrebbero essere utilizzati per l’incremento dei flussi turistici dopo la guerra in Libia, che qualcuno si facesse venire un’idea e li utilizzasse. In passato sono stati fatti sia da Trapani che da Comiso dei bandi europei per l’utilizzo dei fondi pubblici e sono andati tutti deserti e da questo io tento a desumere che non è questo lo strumento per poter incentivare i flussi turistici. Bisogna trovare altre cose, bisogna metterci un po’ di fantasia e anche un pochino di coraggio devo dire.
Lei che ha una grande esperienza nel campo, cosa suggerirebbe?
Intanto c’è da dire che va fatto un coordinamento delle iniziative di promozione, specialmente quelle che utilizzano il trasporto aereo. Abbiamo un incontro tra i quattro aeroporti siciliani per mettere a punto delle strategie comuni. Non è pensabile che ci si faccia concorrenza nell’acquisire vettori low cost tra aeroporti che servono una stessa zona della regione siciliana. Inizierei da questo. Dopo di che, le iniziative possono essere tante. La partecipazione, ad esempio, alle fiere dove si mette in mostra il meglio della Sicilia va coordinata e va sviluppata meglio. Utilizzando dei fondi che ci sono a disposizione, ma si deve cercare di utilizzarli non sempre e solo con gli aeroporti ma anche con altre iniziative. Di idee ce ne sono tante e devo dire da questo punto di vista basta copiare, c’è qualcuno che lo fa in altre regioni e quindi dico proviamoci.