Forse è la volta buona che si risolve davvero il problema del porto di Mazara del Vallo, al buio da anni.
Sono stati infatti avviati i lavori di ripristino dell’impianto di illuminazione pubblica al porto nuovo di Mazara del Vallo. Lo rende noto la Capitaneria di Porto che ha anche emanato un’ordinanza per disciplinarel’utilizzo delle aree.
Ad eseguire i lavori è la ditta A.N.D. Costruzioni Srl di Partinico in base al progetto di ampia portata, elaborato dall’Ufficio del Genio Civile di Trapani. Sono previsti l’installazione di dodici torri-faro, il ripristino dei corpi illuminanti della banchina “Vespri Siciliani” e la creazione di isole pedonali spartitraffico con parcheggi e arredi urbani, per una somma totale di circa 750.000 euro.
I lavori, la cui durata è stimata in circa sette mesi, comporteranno l’apertura di aree di cantiere che andranno ad occupare l’intera carreggiata d’ingresso all’area portuale: la viabilità sarà spostata sulla restante carreggiata più vicina al ciglio della banchina. La presenza di zone di lavoro molto ampie e il conseguente restringimento della carreggiata, ha reso necessario procedere alla chiusura dei varchi portuali per impedire la circolazione, dal tramonto all’alba, già peraltro vietata con l’ordinanza del febbraio 2013, e consentire esclusivamente il transito pedonale dal varco di accesso appositamente predisposto lungo la banchina “Ammiraglio Francese”.
Per tutta la durata dei lavori il limite di velocità, durante le ore diurne, è fissato in 20 Km/h in tutto l’ambito del “porto nuovo” e i mezzi in ingresso dal varco sito all’altezza del mercato agroalimentare, lato mantellata di ponente, dovranno rispettare il senso unico alternato disciplinato da un semaforo mobile.
Da cinque anni il porto di Mazara non è navigabile, da due anni è al buio. Non sono mancate le proteste dei marittimi e degli operatori ed anche le promesse di rapide soluzioni che però sono rimaste sulla carta.
Il problema riveste un importanza strategica per la marineria di Mazara in quanto i pescherecci non possono rientrare in porto dopo il tramonto, dovendo rispettare il divieto emesso dalla Capitaneria di porto ai fini della sicurezza della navigazione.
Il primo porto peschereccio d’Italia è mal ridotto e la pesca rimane in perenne crisi, anche perché la flotta non si può muovere come vorrebbe a causa anche del mancato dragaggio dei fondali.