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11/01/2018 02:25:00

Integrazione dei migranti. Lo Sprar di Marsala selezionato per un progetto europeo

Lo scorso dicembre una rappresentanza del Consorzio Solidalia di Trapani ha partecipato, presso l’Associazione Centro Astalli a Roma, al seminario conclusivo del progetto “I Get You- Promoting best practices to prevent racism and xenophobia toward forced migrants through community building", cofinanziato dal Programma Diritti Uguaglianza e Cittadinanza (REC) dell'Unione Europea.

Incontro, partecipazione, sensibilizzazione, educazione, sostegno, intercultura, dignità, ospitalità, sostenibilità e innovazione: sono le iniziative di community building (letteralmente iniziative di costruzione di comunità), alla base della realizzazione delle attività di progetto.

All'incontro è stato presentato il volume "I Get You - Buone pratiche di integrazione di migranti forzati attraverso il community building". Si tratta di un lavoro di ricerca per scovare le buone pratiche sull’integrazione in Europa, affinché possano essere replicate e adattate ai sistemi nazionali. Grazie ai risultati della ricerca “I Get You” è stato possibile evidenziare che le iniziative di community building incoraggiano incontri tra cittadini e migranti e promuovono modelli originali di collaborazione tra cittadini e autorità locali. Le iniziative su scala ridotta e ben inseriti negli specifici contesti territoriali cambiano anche il modo in cui i cittadini e le amministrazioni interagiscono. I migliori risultati per incoraggiare l'inclusione sociale per migranti forzati e i rifugiati si ottengono quando le autorità locali e i cittadini lavorano insieme per costruire società inclusive in cui tutti siano valorizzati. La ricerca I Get You documenta che, sia pure in un momento di grandi contraddizioni, è in atto un cambio di paradigma nella protezione, accoglienza ed inclusione nel contesto Europeo.

In questo quadro generale si colloca l'iniziativa realizzata grazie ad una sinergia fra Comune di Marsala, il Progetto SPRAR Marsala "I Colori del Mondo" gestito dal Consorzio Solidalia e l’Università di Palermo, sulle Campagne Scavo dell’isola di Mozia, condotte dal Prof. Gioacchino Falsone.

Grazie a dei tirocini formativi e ad una bellissima collaborazione tra Solidalia, Amministrazione ed Università, i rifugiati hanno potuto cosi apprendere le tecniche necessarie ad essere coinvolti nella missione archeologica come membri attivi. Madia, un giovane rifugiato del Senegal racconta che prima della formazione non conosceva neanche il significato della parola italiana "archeologia", ha dovuto cercarla su internet. Nella sua intervista ha più volte sottolineato come questa esperienza abbia avuto in forte impatto nella costruzione della sua autonomia, specialmente dal punto di vista della socializzazione con gli italiani della sua stessa età. Madia continua dicendo: “mi hanno sempre fatto credere che avrei potuto farlo! E' stata una sensazione speciale stare in contatto con molti ragazzi e ragazze italiane ed avere la possibilità di mostrare loro quello che so fare. Gli insegnanti mi hanno detto che ho imparato più degli altri studenti con più anni di esperienza. Sono stato davvero orgoglioso di sentirlo”. Sabrina Accardo, Coordinatrice del Progetto SPRAR, sottolinea come questa intesa trasversale con più attori del territorio, faccia parte di una strategia più generale che caratterizza il Progetto Sprar Marsala e il lavoro fatto in questi anni sul territorio grazie alla collaborazione dell'Amministrazione locale: “l'obiettivo è quello di creare nuove partnership sul territorio, al fine di facilitare percorsi d’inclusione per i rifugiati che decidono di stabilirsi sul nostro territorio e investire sia da un punto di vista relazionale umano, ma anche lavorativo ed economico. Essere stati selezionati – prosegue Accardo - per aver realizzato un’attività definita come Buona Prassi, insieme ad altre cinque realtà in tutta Italia ed aver portato la nostra esperienza a livello Europeo premia il nostro costante tentativo di pensare al di fuori degli schemi, di provare nuove possibilità, cercando sempre nuove collaborazioni anche con partner che non sono direttamente coinvolti nell'accoglienza dei rifugiati”.

"Una luce per te", avviato progetto di educazione stradale
Quando l’educazione alla Legalità incontra la sicurezza stradale propria e altrui, ma anche il rispetto delle regole di un Paese diverso da quello di origine per perseguire, di conseguenza, la progressiva costruzione di una società più giusta ed equa. È questa la missione del progetto dal titolo: “Una luce per te” ideato e realizzato dal Rotary club Marsala presieduto da Marilena Lo Sardo che ha preso il via e che vede come destinatari i giovanissimi immigrati ospiti delle comunità alloggio gestite dalla cooperativa Arca. Si tratta di circa cento ragazzi (accompagnati dall’assistente sociale Valentina Cagnucci) di età compresa tra i 16 e i 25 anni provenienti da diversi Paesi africani che per circa un mese conteranno su un docente d’eccezione, l’ispettore capo della polizia municipale Antonino Pellegrino, che, grazie alla collaborazione di un mediatore culturale, insegnerà ai migranti: il nostro codice della strada, la segnaletica orizzontale e verticale e le buone pratiche per non mettere in pericolo la propria e l’altrui vita quando si transita in strada a piedi o in bicicletta. Per il taglio del nastro, presso la sala conferenze del comando della polizia municipale di via Del Giudice, ad illustrare il progetto è stata la presidente del Rotary club Marsala professoressa Marilena Lo Sardo (accompagnata dalla prof. Francoise Bouix Angileri che ha tradotto in francese l’opuscolo di educazione stradale): “Il nostro è un progetto altamente didattico e finalizzato ad ottenere una ricaduta concreta e positiva sul nostro territorio, per questo abbiamo studiato delle formule ad hoc per produrre risultati formativi reali. Divisi in gruppi gli immigrati potranno contare su un corso di educazione stradale di 6 ore ciascuno. Il primo gruppo è quello anglofono e infatti l’ispettore capo Antonino Pellegrino conta sul supporto del mediatore culturale Eugenio Amato che traduce in inglese tutto ciò che lui spiega. Poi sarà la volta del gruppo francofono. Le altre settimane saranno adattate alle esigenze dei destinatari. Tutti quanti riceveranno un attestato e il kit sicurezza da applicare alle biciclette, allo scopo di renderle ben visibili anche di notte, che comprende dispositivi omologati di illuminazione anteriore e posteriore, campanello e catarifrangenti per pedali. Sono anche stati realizzati degli opuscoli tascabili di educazione stradale in tre lingue: italiano, inglese e francese. Si tratta di vademecum da portare sempre con sé per ricordare il significato dei segnali stradali o anche la giusta condotta in strada”. Partner dell’iniziativa e soprattutto formatori sono, come già detto, gli ispettori della polizia municipale e infatti per l’apertura del corso è stata proprio la comandante Michela Cupini a spiegare che è precisa intenzione dei vigili urbani di Marsala sostenere tutte le iniziative finalizzate alla sicurezza stradale. Non solo lezione frontale, fin dal primo giorno, al momento della spiegazione da parte dell’ispettore Pellegrino, ha fatto seguito un partecipato dibattito che ha visto i giovani migranti parte attiva di un progetto pensato per rendere più sicura la loro vita, ma anche quella degli italiani. Il progetto “Una luce per te”, oltre al Rotary club Marsala che è capofila, vede coinvolti anche i club Rotary di Castelvetrano, Partanna, Trapani Birgi Mozia e Pantelleria.