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17/01/2018 07:35:00

Sicilia, all'Ars è record di portaborse. Rifiuti, Pierobon già al lavoro

 Il governo Crocetta chiude la sua legislatura, nel 2017, con un dato non proprio edificante: 30% in più di portaborse nominati. Gli ultimi due anni, di governo a trazione PD, sono stati quelli che hanno segnato l'aumento delle nomine.
Si sa, un onorevole senza un portaborse, un factotum, uno che può anche non servire a nulla se non a prendersi un lauto stipendio, è un onorevole di poca roba.
Quindi giù con gli ingaggi, tanto paga mamma Regione.
Il parlamento siciliano aveva fermato la sua attività poco prima delle ferie estive, ma niente da fare i galoppini servono, magari per pigiare il bottone dell'aria condizionata. Faceva caldo.
Il numero è cresciuto a dismisura fino ad arrivare a 263, assoldati con un contratto di collaborazione.
Ma gli onorevoli non si facevano mancare nulla, è cresciuto anche il rimborso delle spese. Cosa avranno mai fatto? Intanto, certamente, farsi rieleggere.
Con tutti i soldi sprecati, per galoppini e “yes man”, si potrebbe costruire il ponte sullo Stretto di Messina. Qualche numero ve lo diamo in un articolo che potete leggere cliccando qui. 

A Palermo, già da lunedì, Alberto Pierobon.
Indicato dall'UDC come esperto per la questione rifiuti, Pierobon potrebbe essere nominato a breve, dal presidente della Regione Nello Musumeci, assessore all'Energia.
Prima del conferimento della delega, lo specialista veneto, vuole constatare di persona in quale effettivo stato versi l'emergenza rifiuti.

Musumeci, intanto, è al lavoro con i prefetti della Sicilia. La questione affrontata è quella della sicurezza, dei rifiuti, dell' immigrazione e dell'occupazione abusiva degli alloggi popolari: “Ho ritenuto importante concordare con i prefetti un calendario di lavoro e condividere alcuni obiettivi. Quello di oggi è solo il primo di una serie di incontri che ci saranno, anche su tavoli tematici, nelle singole sedi prefettizie. Serve un rapporto nuovo, intenso e leale tra la Regione e le articolazioni dello Stato sul territorio siciliano”.
E alla Regione sono arrivate oltre sedicimila richieste da parte dei disabili, a fronte di una stima certificata di circa duemila disabili gravissimi.
Lo afferma Mariella Ippolito, assessore regionale alle Politiche Sociali: “Appena insediati, il presidente della Regione Nello Musumeci, io ed il collega con delega alla Salute Ruggero Razza siamo intervenuti in assenza di un Decreto, solo annunciato da chi ci ha preceduti al Governo della Regione. La norma approvata tiene conto di due elementi di riferimento e di impegni di spesa che sono già stati assunti e che hanno copertura”.
La cifra così superiore di richieste pervenute verrà esaminata dalle ASP.
Dove c'è Vittorio Sgarbi c'è polemica. Nella mattinata di oggi a Palazzo dei Normanni, a Palermo, verrà proiettato il docufilm “Generale Mori – Un’Italia a testa alta” di Ambrogio Crespi.
Presenzieranno all'evento il Generale Mario Mori e il Colonnello Giuseppe De Donno. A non condividerne il progetto è Giancarlo Cancelleri: “Forse è meglio, molto meglio quando l’esecutivo dorme. Quando entra in azione sa solo fare danni e coprirsi di ridicolo. Qui è andato oltre: ha gettato discredito sulle istituzioni”. Per Cancelleri sia la proiezione che la presenza di De Donno e di Mori è un'offesa alle istituzioni, entrambi sono imputati nel processo della trattativa Stato-Mafia.
Cancelleri ha chiesto l'intervento del presidente della Regione Nello Musumeci, ha replicato Sgarbi, diretto interessato: “Siamo di fronte ad un caso cosiddetto scolastico di ‘analfabetismo funzionale’: non esiste nel nostro ordinamento giuridico l’assoluzione preventiva’, ma, al contrario, la ‘presunzione d’innocenza’, scolpita nella nostra carta costituzionale. Un elementare principio di civiltà giuridica sconosciuto all’ignaro geometra. La sola ‘vergogna’ è che il generale dell’Arma dei Carabinieri Mario Mori, eroe, e più volte assolto, sia considerato colpevole perché imputato per ragioni politiche”.
Anche per il capogruppo del PD, Giuseppe Lupo, si tratta di una iniziativa inopportuna. Lupo dimentica, come tutto il PD, che lo stesso docufilm è stato già proiettato alla Camera dei Deputati, anche quello luogo istituzionale, e sotto un Governo a guida Partito Democratico.
Sarà una polemica che non cesserà con la proiezione. Ad assistervi anche l'avvocato Giuseppe Arnone, consulente di Sgarbi per gli affari legali dei Beni Culturali. Arnone ricostruirà la storia del ruolo di Mori nell'antimafia ma parlerà di tutto ciò che accadeva ieri, e accade oggi nella Procura palermitana.
“So cosa significa trovarsi di fronte a magistrati che invece di cercare la verità si trasformano in controparte politica, anche con azioni intimidatorie. Io porterò la mia testimonianza”, conclude Arnone.

Rossana Titone