Sono quattro i punti che mancano al Marsala per far sì che il sogno chiamato Serie D si trasformi da legittima aspirazione in realtà. La vittoria degli azzurri, ottenuta tra le mura amiche del Nino Lombardo Angotta, contro il coriaceo Atletico Campofranco, in una gara condizionata dal forte vento, ha ancora una volta palesato quanto la qualità tecnica ed il gioco espresso dagli atleti marsalesi durante tutta la stagione meriti non solo di trionfare nel massimo livello regionale ma anche di essere esibito nella quarta serie del calcio italiano, nonché ultima categoria dilettantistica, che rappresenta l'ultimo step per entrare nel mondo dei professionisti: la Serie D, appunto. Guai però a pensare che la promozione sia già acquisita ed a sottovalutare gli ultimi due impegni di campionato che il calendario pone sulla strada dei ragazzi di mister Chianetta, ovvero il Mazara in casa , in un derby che potrebbe sancire la matematica vittoria del campionato, ed il Canicattì in trasferta . Perché è proprio questa la trappola che devono evitare i lilybetani: cadere sul traguardo e gettare via gli sforzi e le fatiche di un' annata intera. Perché purtroppo il calcio è spietato ed ai secondi lascia poca gloria e solo tanti rimpianti che aumentano con il passare del tempo. Ma il Marsala è conscio che il proprio destino dipende unicamente da sé stesso. Tre sono, infatti, i punti da amministrare sull'inseguitrice Licata, altra piazza storica del calcio siciliano e che non ha intenzione di mollare nulla fino alla fine. Ma mai come in questo momento i tifosi marsalesi vedono vicina la terza promozione dall'Eccellenza alla Serie D degli ultimi dieci anni. Il passato recente del Marsala infatti, non annovera solamente le delusioni di due retrocessioni in Eccellenza e di quella in Promozione, poi scongiurata, dell'anno precedente. Nel 2010, mentre a livello internazionale una squadra italiana saliva sul tetto d' Europa, in Eccellenza siciliana il Marsala, guidato sapientemente da Totò Brucculeri (il "Bruc" per tutti i tifosi marsalesi) conquistava il diritto di giocare in D dopo ben dieci anni dall'ultima volta, datata stagione 2004/2005, poco prima del fallimento. Sono ancora vivide nelle menti di molte persone le immagini di quel giorno: la coreografia degli ultras in curva, il Marsala che andava sotto nella gara decisiva contro l'Akragas per poi ribaltare il risultato e far esplodere la gioia dei tremila spettatori accorsi allo stadio e del resto della città. Forse meno spettacolare ma altrettanto importante la promozione colta sotto la gestione di Rosario Pergolizzi, allenatore che veniva da una trionfante esperienza nel campionato Primavera con il Palermo e che ha raccolto l'eredità di mister Angelo Sandri, portando il Marsala ad una netta vittoria nel campionato di Eccellenza 2014/2015, impreziosita dalla prima Coppa Italia Dilettanti nella storia della società, alzata al termine della finale vinta 2-1 contro il Giarre a Mascalucia, che ha portato il Marsala a centrare uno storico double. Già...Angelo Sandri. Lo stesso Angelo Sandri che, da giocatore, nel 1995, segnò un gol storico all' Anagni che valse la promozione in quella che all'epoca era la C1 e che da allenatore si è reso protagonista insieme ai suoi ragazzi di una salvezza che ha del miracoloso, ottenuta nella stagione 2012/2013 in un play-out contro la Parmonval deciso all'ultimo respiro nei tempi supplementari con la marcatura del nigeriano Saheed Jimoh. Oggi sulla panchina del Marsala siede Ignazio Chianetta, che adesso più che mai ha l'opportunità di scrivere, come i suoi predecessori, il suo nome nella storia che si porta dietro la maglia azzurra lilybetana e di imprimere la sua figura nella mente dei tifosi. Perché questa società e questa squadra, sia che si chiami Marsala Calcio o Marsala 1912, non cesserà mai di rappresentare la città ed i suoi abitanti. In qualsiasi categoria! Riccardo Tranchida