Condannati in primo grado con l’accusa di aver truffato l’anziano zio, sottraendogli tutti i risparmi (90 mila euro), sono stati, adesso, assolti in appello i salemitani Francesco Bonventre, di 63 anni, e Giuseppe Pietro Grammatico, di 56 anni. Quest’ultimo ex militare della Guardia di finanza in pensione.
I due, nel 2016, furono condannati a Marsala per truffa e appropriazione indebita in danno del 95enne Angelo Bonventre, ex agricoltore salemitano in pensione, vedovo e senza figli.
Secondo l’accusa, i due nipoti, nel 2007, avrebbero convinto l’anziano zio a prelevare dall’ufficio postale tutti i suoi risparmi, circa 90 mila euro, e a depositarli su due libretti cointestati.
Poi, falsificando la firma dell’anziano, avrebbero, a più riprese, prosciugato i conti. In sol colpo, avrebbe prelevato ben 40 mila euro. Nel frattempo, avevano sistemato la “gallina dalle uova d’oro” in una casa-ospizio di Pizzolungo.
L’uomo, però, ad un certo punto, denunciò i due nipoti alla Compagnia della Guardia di finanza di Marsala. E a seguito dell’indagine, i suoi due nipoti finirono sotto processo e in primo grado condannati ad un anno e 4 mesi ciascuno.
Adesso, però, in secondo grado, i due nipoti, difesi dall’avvocato Giuseppe Ferro di Gibellina, sono stati scagionati dall’accusa di truffa. Per Bonventre, però, è rimasta l’appropriazione indebita, con condanna a otto mesi di reclusione, mentre Grammatico è stato assolto da ogni contestazione perché “il fatto non sussiste”.
Nel processo, Angelo Bonventre è stato parte civile, rappresentato in aula dall’avvocato marsalese Carlo Ferracane.