di Marco Marino
A partire dal 31 maggio, nelle cantine e nei luoghi istituzionali della città di Marsala, ritorna «38° Parallelo – Tra libri e cantine», festival letterario quest'anno alla sua seconda edizione.
Fra le sue novità la rassegna prevederà la voce di un ospite d'eccezione: è la voce di un poeta, Nino De Vita, il cantore della Sicilia che finisce in u, che ha reso leggibili e vive le «ferite antiche» del dialetto siciliano. I confini di parole ancestrali, capaci di dare identità non solo alla memoria di un uomo ma soprattutto al sentimento di un luogo (Cutusio), sconfineranno sui palchi di «38° Parallelo - Tra libri e cantine»: prima dell'inizio delle conversazioni degli autori, verrà letto un testo del poeta marsalese affine ai temi della rassegna, tratto ogni volta da raccolte poetiche diverse (Cutusìu, Nnòmura, Cùntura e Sulità, pubblicati da Mesogea).
Nino De Vita oggi offre ai lettori di Tp24 e al futuro pubblico del festival un suo inedito, L'oca, che sarà contenuto in una sezione del suo quinto libro denominata Muddichi, perché avrà l'intenzione di raccogliere ciò che resta dalla composizione dei volumi precedenti come se fossero le molliche rimaste sul tavolo dopo il pasto.
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L’OCA
Chi mmernu friddu chi
fu chissu.
Stu siliri
senza ri mia, ru libbru, ’a fogghia chi
s’ascippa, e cari, tutti
ddi speci minutiddi
ch’acchiànanu nno peri
e stannu, fermi, si
nni scìnninu....
’Unn’u sacciu picchì
- sarà pi sta carara marzulina -
s’arricampau, naschiusa,
ri nno curtigghiu, tisa, stamatina
l’oca si cca cci sugnu
eu.
L’OCA. Che inverno freddo che è/ stato./ Questo sedile/ senza di me, del libro, la foglia che/ si stacca, e cade, tutti/ quegli esserini, minuti/ che salgono sul piede/ e stanno, fermi, se/ ne scendono...// Non so perché/ - forse per questo tepore di marzo -/ è venuta, dondolante,/ dal cortile, impettita, stamattina/ l’oca se qui ci sono/ io.