Dalla separazione di fatto si è passati al divorzio e, forse, non mancherà la querela di turno, a cornice di un grande amore che fu.
I protagonisti di questa love story sono Francesco Salone e Giacomo Tranchida.
I due andavano d'amore e d'accordo, la politica era il terreno fertile della loro amicizia, poi è arrivato il terzo incomodo: Franco Briale e il veto sulla sua presenza nella grande nave tranchidiana.
E allora Salone è andato da un'altra parte, la freddezza dei primi momenti ha lasciato spazio, ora, allo sfogo reciproco e alle accuse.
E così a Salone non va mica giù che il prossimo sindaco di Trapani si chiami Giacomo Tranchida.
Sembra quasi si consumi uno slogan: Trapani ai trapanesi, ma Valderice, città dove risiede il candidato sindaco, è divisa da Trapani da una sola strada. E' questo il problema?
No, diciamolo. È un regolamento di conti politico. .
Ma questo è solo il primo punto, perchè Salone si cimenta nella conta di tutto ciò che Tranchida avrebbe fatto o non fatto, sia a Valderice che ad Erice.
Il giudizio è negativo, non c'è stato un aumento dell'occupazione, non c'è stato il rilancio del turismo e la pista ciclabile è stata un'opera realizzata di cui sarebbe meglio dimenticarsi, in fretta.
La sintesi del Salone pensiero è questo, poi l'esortazione ai cittadini trapanesi a votare il 10 giugno altri candidati.
Nulla di nuovo sotto il sole, la reazione di Salone al veto su Briale è arrivata in ritardo, ma si aspettava.
Tuona, in risposta, Tranchida dalla sua pagina Facebook.
Ipotizza ( o ha appurato?) un voto di scambio che si sarebbe consumato a Fontanelle: cibo e promesse di occupazione in cambio di voti.
Non è proprio un bel periodo per la politica tutta, le perfomance che si stanno dando sono pessime. Il cittadino è sempre più disorientato, sfiduciato.
Se è vero che di taluni fatti si hanno contezza anziché denunciarli su un social sarebbe il caso di farlo nelle sedi opportune. Trapani non esce da una bella stagione e non sta vivendo una serena campagna elettorale, dovrebbero essere i programmi a parlare, invece è fatta di allusioni.
Questa la replica di Salone: A scanso di ulteriori e superflui equivoci, ritengo, quanto meno intellettualmente onesto, fare delle precisazioni, in merito ad un messaggio, che ho ricevuto tramite email e che, a mia volta, ho inoltrato. Quindi, pur non essendo io l’autore, ammetto, in qualche modo, di condividerne parte dei contenuti. E non perché io sia un ‘volpino’, quanto meno non nel senso figurale. Ma il contrario. E quindi, ancora una volta, sento l’obbligo, verso tutti i cittadini, ed a maggior ragione, verso i miei elettori, di ribadire alcuni passaggi. È proprio perché sono vero e sincero, che per settimane mi sono sentito di consigliare al candidato Sindaco Tranchida, che, inizialmente, come è noto avevo scelto di sostenere, di creare una coalizione perlomeno coerente a quelli che fossero gli scenari politici e considerazioni su alcune personalità politiche, e quindi escludere, a priori, che è cosa diversa da porre veti, coloro contro i quali fosse stato, politicamente, puntato il dito. Ma, come ho già spiegato diverse volte, non sono stato ascoltato. Vincere è il suo unico obiettivo, che ha prevalso innegabilmente sulla coerenza. Qualità che dovrebbe far da monito, invece, a mio dire. ‘Il fine non può giustificare i mezzi’ è il messaggio di cui mi sono fatto promotore. A parole, e, soprattutto, a fatti. Le divergenze di opinioni esistono e possono verificarsi anche nelle migliori famiglie, l’importante è saperle appianare. Cosa, che mi pare evidente, non sia stato in grado di fare il c.d. ‘Bonus pater familias’ di quella coalizione civica, tutta e solo apparente. Se quanto descritto ha inevitabilmente inficiato il mio attestato di stima politica, e sottolineo solo politica, nei confronti del candidato Sindaco, e quindi, conseguentemente, portatomi a fare scelte diverse, sicuramente non ha alterato in alcun modo la correttezza che contraddistingue il mio modus operandi. E non a caso, non posso non rammentare a Giacomo Tranchida ed alla cittadinanza tutta, la mia scelta di non candidarmi a queste prossime elezioni comunali; ma invito lo stesso, se a conoscenza di azioni illegali, poste in essere da candidati, al di là della lista di appartenenza, inerenti alla fattispecie di scambio di voto, anziché scrivere, di denunciare! Valutando, inoltre, sicuramente opinabile la scelta del candidato Sindaco di consigliare -scrive lui- , incoraggiare -percepisco io- e cito fedelmente "1’ mangiare e bere alla spalle dei loro benefattori ..ai quali non sono tenuti (lo vieta la legge) a dimostrare del voto, quale cortesia in ricambio, atteso che non potranno fotografare dentro la cabina elettorale , col cellulare la scheda votata , insomma VOTO LIBERO e mangiar gratis", ad una qualsivoglia forma di silenzio omertoso.
Parla di sport Vito Galluffo, candidato sindaco per la città, l'obiettivo è quello di inserire il Campo Coni in un progetto di sinergia tra pubblico e privato, passando per il rilancio di tutta l'impiantistica sportiva.
Impegnati i Cinque Stelle con il candidato Primo Cittadino, Giuseppe Mazzonello, in vari punti della città, a spiegare il contratto di governo che i pentastellati in tandem con la Lega attueranno in Italia. Mattarella permettendo.
Mazzonello ha una lista in appoggio formata da giovani professionisti, con delle idee molto chiare. Per la formazione della stessa si è attinto alle varie professioni.
Una sola lista anche per Peppe Bologna.
Per il candidato di Telescirocco, lista che capeggia, c'è un progetto anche per la "Chiazza", l'ex Mercato del Pesce, che dovrebbe ritornare ai fasti del passato: luogo di vendita del pescato e quindi centro di aggregazione.
Tra il problema dei rifiuti e il recupero delle periferie ci si sta dimenticando dell'aeroporto Trapani-Birgi, l'unica infrastruttura in grado di essere volano per l'economia turistica di tutta la provincia, al momento un deserto.
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